Dal Territorio

Ortofrutta. Le richieste dei coltivatori Cisl Romagna al ministro Martina

(Ravenna, 25 settembre 2017) Regia unica sulla filiera ortofrutticola e peschicola, contratti di fornitura alla grande distribuzione a inizio campagna per conoscere il prezzo a cui lavora il produttore e costituzione di un catasto frutticolo (a livello europeo e nazionale) per programmare le produzioni. Sono questi i punti nodali del novero di richieste che l’Unione generale coltivatori (Ugc) Cisl Romagna ripropone al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.

Al Ministro e all’intero Governo la UGC sollecita la urgente emissione del Decreto che istituisce il nuovo Tavolo Ortofrutticolo Nazionale rimarcando che nella composizione dello stesso siano assolutamente presenti anche le Organizzazioni Agricole Professionali oltre che le Organizzazioni dei Produttori (O.P.)

“Da tempo, purtroppo inascoltati, sosteniamo la necessità di intervenire con azioni incisive in favore del settore ortofrutticolo” – ha sottolineato Baroncini Antonio presidente di UGC Ravenna  “Tuttavia – continua  il presidente – passata l’emergenza, tutte le buone intenzioni cadono nel dimenticatoio per poi riaffiorare puntualmente la stagione successiva”. Non è possibile- prosegue Baroncini che ancora oggi, dopo anni, ci troviamo a ribadire come con 20 centesimi al chilogrammo sia impossibile coprire anche i soli costi di produzione e, di conseguenza, come sia fondamentale predisporre un fronte unitario per la vendita dei prodotti ortofrutticoli, affinché siano i produttori a negoziare il prezzo di cessione dei prodotti”.

Tra le altre proposte della categoria di produttori agricoli della Cisl Romagna, in primo piano anche gli incentivi per l’abbattimento dei pescheti obsoleti a favore di un rinnovamento varietale, l’integrazione delle strutture logistiche e commerciali per concentrare l’offerta e l’introduzione del principio di reciprocità nelle importazioni/esportazioni dei prodotti agricoli.

“Almeno a parole, tutti sostengono – ha concluso Baroncini – come l’agricoltura sia un settore primario fondamentale per l’economia locale e nazionale. Ora è tempo di passare dai proclami ai fatti: occorre sostenere il settore con provvedimenti concreti, aiutare i giovani a intraprendere, semplificare, sburocratizzare. Il tempo per recuperare gli errori fatti è poco e le strada da recuperare è tanta, rimboccarci le maniche e pensare come sistema è l’unica e ultima possibilità che abbiamo per invertire la rotta”.

 

 

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Ufficio Stampa