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Rinnovato integrativo aziendale della Panini Modena (figurine)

(Modena, 30 marzo 2018) È stato firmato ieri – giovedì 29 marzo – il nuovo contratto integrativo della Panini spa, la storica azienda modenese leader nella produzione e vendita di figurine, che diffonde i suoi prodotti in circa 120 paesi nel mondo. L’azienda~occupa nello stabilimento cittadino circa 400 dipendenti, ai quali vanno aggiunti alcune decine di lavoratori nella sede di Milano: anche a loro verrà applicato il contratto attraverso un percorso di omogeneizzazione in base al principio di uguale trattamento per tutti i dipendenti. L’accordo è stato~approvato dal 90 per cento dei lavoratori dello stabilimento modenese e del sito milanese.

«Questo integrativo, frutto di un lavoro durato diversi mesi,~ha voluto riunire e riassumere la maggior parte della contrattazione della Panini, definendo questo testo la principale fonte normativa di riferimento per i lavoratori e di regolamentazione dei rapporti sindacali», spiegano Edmund Agbettor (Fistel Cisl Emilia-Romagna) e Marco Balili (Slc Cgil Modena).

In questo integrativo sono diverse le novità di rilievo, dal~consolidamento delle relazioni industriali (attraverso una capillare informazione preventiva alle rsu) all’istituzione di un meccanismo di richiesta/concessione delle ferie (che permetterà ai lavoratori di gestire meglio la vita privata), dall’apertura di confronti in merito alla valorizzazione delle pluralità di mansioni a un’agevolazione nella richiesta di part-time, fino alla riduzione della velocità dei macchinari, in caso di produzioni particolarmente gravose per le lavoratrici (nel reparto produzione il personale è composto per circa il 90% di donne).
Sono stati inoltre~aumentati i permessi retribuiti aggiuntivi per malattia (in caso di patologie particolarmente gravi), è stato~agevolato il percorso di rientro al lavoro in caso di assenze prolungate (per malattia o maternità) ed è stata definita l’obbligatorietà di confronto sindacale in caso di implementazione di videosorveglianza.

Particolare rilevanza assumono la creazione di un “bacino” di utilizzo di lavoratori per necessità di assunzioni a tempo determinato, l’impegno a far sottoscrivere un “codice etico” a tutti i fornitori della Panini, la sottoscrizione di un protocollo contro le molestie e la violenza sui luoghi di lavoro. Nel primo punto, si è riconosciuto il~principio di stagionalità di alcune produzioni specifiche, e si sancisce un reale diritto di precedenza in caso di nuove assunzioni, alle lavoratrici (anche in questo caso a grande maggioranza donne) che anche con sommatoria di contratti abbiano già raggiunto una anzianità di 12 mesi. Tale diritto si concretizza anche attraverso il diritto di precedenza nelle future stabilizzazioni, tramite assunzione a tempo indeterminato. «Questo meccanismo – sottolineano Agbettor e Balili – consente alle lavoratrici e ai lavoratori di poter contare, una volta entrati nel “bacino”, di un progressivo consolidamento del rapporto di lavoro». Nel secondo punto, il documento che la~Panini si impegna a far sottoscrivere ai fornitori, sancisce che in caso di sfruttamento del lavoro, retribuzioni “piratesche” e inosservanza dei contratti collettivi, la Panini rescinderà i contratti di fornitura. «In un mondo del lavoro in cui sempre più spesso la competizione si basa sul taglio di salari e diritti (modello call center), – osservano i sindacalisti – è necessario che le aziende virtuose taglino i ponti con quelle che non rispettano le regole e i lavoratori». Nel terzo punto, la Panini si impegna, oltre a svolgere un momento di~approfondimento per tutte le maestranze tramite apposita assemblea, a perseguire chi si dovesse macchiare di comportamenti violenti o molesti, anche sul posto di lavoro. «La dignità delle persone, e delle donne in particolare, in un momento nel quale sembrano mancare elementari concetti di rispetto delle persone, è da tutelare anche sul posto di lavoro», affermano Fistel Cisl e Slc Cgil.

Dal punto di vista economico, si è modificato il meccanismo di trattamento mensa, che passa dal principio di una percentuale a carico azienda e una a carico lavoratore, a una quota interamente a carico aziendale con un aumento nella vigenza contrattuale pari al 25% del precedente contributo mensa, producendo un notevole risparmio per i lavoratori. Sul premio di risultato si è svolto un corposo lavoro, che vede il cambiamento delle tabelle dei parametri per consentire un più agevole passaggio da un livello di raggiungimento a quello superiore,~dando così la possibilità ai lavoratori di incidere realmente, attraverso un maggior coinvolgimento, sul miglioramento del premio e dei risultati. Si è inoltre istituito un nuovo indice premiante, che si somma a quelli precedenti, relativo alla riduzione delle ore aggiuntive (flessibilità e banca ore accantonata). I parametri attuali consentirebbero, sulla base delle proiezioni per i prossimi anni, di aumentare la quota del premio di circa il 12%, incrementando la media del quadriennio passato (oltre 6.700 euro al livello medio).
Per la prima volta in Panini è prevista la possibilità di convertire, sulla base della volontarietà individuale, una parte del premio di risultato (fino a un massimo di 500 euro) in forme di welfare aziendale. Ai lavoratori sarà possibile, quindi, utilizzare questa somma, completamente detassata, per forme di sostegno alle famiglie, quali acquisto di libri di testo, spese scolastiche, servizi per anziani e non autosufficienti ecc. Rimane confermata la polizza sanitaria integrativa a carico dell’azienda per tutti i lavoratori e le lavoratici.

La rsu della Panini, Fistel Cisl e Slc Cgil esprimono grande soddisfazione per un accordo che migliora le relazioni industriali e le comunicazioni tra rsu e azienda, aumenta le tutele e migliora le condizioni dei lavoratori, introducendo percorsi di progressive stabilizzazioni, incrementa di fatto i salari, attraverso le varie voci inserite nel contratto.

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