Dal Territorio

Case popolari: sindacati inquilini chiedono di cancellare gli aumenti dei canoni

(Modena, 1° giugno 2018) Cancellare gli aumenti dei canoni delle case popolari, rincarati del 20 per cento (dai 50 ai 200 euro al mese a seconda dei casi) nelle Unioni dei Comuni che hanno applicato il regolamento proposto dal tavolo provinciale delle politiche abitative. La richiesta arriva dai sindacati degli inquilini Sunia di Modena, Sicet Emilia Centrale e Uniat di Modena e Reggio, preoccupati che l’aumento degli affitti aggravi ulteriormente la situazione di molte famiglie modenesi.

«In giugno ci sarà la verifica sulla sperimentazione dei primi otto mesi di applicazione del nuovo metodo di calcolo dei canoni delle case popolari (Erp) previsto dalla delibera della Giunta regionale n.739/2017 (punto 4 dell’allegato) – spiegano Antonietta Mencarelli (segretaria Sunia Modena), Eugenia Cella (segretaria Sicet Emilia Centrale) e Luigi Tollari (segretario Uil Modena e Reggio Emilia) – In questi mesi la situazione dei canoni sul territorio modenese è stata molto variegata Tutte le Unioni dei Comuni e il Comune di Modena hanno deliberato un proprio regolamento e, nella maggior parte dei casi, hanno approvato aumenti dei canoni di affitto che, mediamente, si aggirano intorno al 20 per cento.
Nelle Unioni di Comuni dove si è applicato il regolamento proposto dal tavolo provinciale delle politiche abitative, gli affitti sono aumentati dai 50 ai 200 euro al mese, provocando proteste e ricorsi da parte di molte famiglie. Il tavolo provinciale, infatti, nella bozza di regolamento proposta, ha applicato i parametri della Regione attestandosi sui valori massimi. Ricordiamo che gli affitti delle case popolari nella provincia di Modena sono già i più alti in Emilia-Romagna».

Grazie alla contrattazione territoriale portata avanti dai sindacati inquilini, il Comune di Modena e l’Unione Comuni del distretto ceramico (Sassuolo, Formigine, Maranello e Fiorano), che insieme detengono quasi la metà dei circa 3.300 alloggi popolari di tutta la provincia, hanno invece applicato i parametri minimi e, quindi, aumenti medi del 3 per cento.
Per questo Sunia Sicet Uniat chiedono al presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli e al tavolo provinciale delle politiche abitative di omogeneizzare i canoni su tutta la provincia e cancellare gli aumenti.

«Purtroppo nell’incontro del 30 maggio, dal tavolo provinciale delle politiche abitative non sono arrivate risposte dirette alle nostre richieste, se non~l’istituzione di un tavolo tecnico per analizzare la situazione dei canoni Erp su tutta la provincia – dicono Mencarelli, Cella e Tollari – Ci aspettavamo una prima analisi da parte dei Comuni per rivedere gli aumenti, che giudichiamo ingiustificati, e dare risposte alle famiglie che non riescono a pagare canoni così elevati. Chiediamo urgentemente alle Unioni di tutta la provincia, al Comune di Modena e al presidente della Provincia di confrontarsi per arrivare a definire un quadro dettagliato della realtà dei canoni Erp e valutare insieme – concludono i segretari di Sunia Modena, Sicet Emilia Centrale e Uniat di Modena e Reggio – eventuali modifiche e integrazioni da apportare alla legge regionale».

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Ufficio Stampa