Dal Territorio

Il settore pubblico si mobilita: duecento reggiani sabato alla manifestazione a Roma

(Reggio Emilia, 6 giugno) Circa 200 lavoratori del settore pubblico, della sanità privata e della cooperazione di Reggio e provincia si preparano alla mobilitazione di sabato a Roma promossa da Cgil, Cisl e Uil. “Il futuro è servizi pubblici”. Questa la rivendicazione della manifestazione, cui parteciperanno anche i segretari nazionali dei sindacati confederali, che chiede una globale e maggiore attenzione verso tutto quel mondo di lavoro che eroga i servizi alla persona, che siano sanitaria, sociali o di altra natura.
“I problemi sono numerosi – dichiarano Maurizio Frigeri, Fabio Bertoia e Giuseppe Belloni, segretari della di Cgil; Cisl e Uil della Funzione Pubblica, la categoria che riunisce i lavoratori del pubblico e del terzo settore di Reggio – a partire dalla sanità privata il cui contratto è fermo da oltre 10 anni. Oppure pensiamo ai vari contratti del settore pubblico che sono già scaduti da oltre 6 mesi”.
Per questo da Reggio saranno rappresentati tutti i settori di lavoro che a Reggio Emilia conta quasi 15 mila addetti di Comuni, della Provincia, della sanità pubblica, degli enti pubblici non economici (come Inps, Inail, Inpdap, Aci e altri), della sicurezza pubblica, delle sedi decentrate ministeri e delle agenzie fiscali. A questi lavoratori si aggiungono quelli della sanità privata, delle cooperative sociali e diverse centinaia del privato sociale che operano nelle strutture pubbliche.
“Sarà anche l’occasione per chiedere di annullare le iniquità e le disparità nel sistema previdenziale sia nel settore pubblico riguardo al trattamento di fine rapporto, sia su quota 100 e sui lavori gravosi nei nostri settori pubblici e privati”. E ancora: “Scendiamo in piazza per chiedere un taglio netto a consulenze e una revisione immediata del codice degli appalti pubblici, soprattutto per rafforzare la clausola sociale e la parità di trattamento tra lavoratori del settore pubblico e del settore privato e ottenere finanziamenti adeguati per il Servizio sanitario nazionale, per le politiche sociali, per un vero investimento a sostegno dell’infanzia e della non autosufficienza”.

Sull'Autore

Ufficio Stampa