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Coronavirus. La Fim Emilia Centrale: “Si garantisca la sicurezza o sarà sciopero”

(Reggio Emilia, 13 marzo 2020) “Si garantisca la sicurezza o sarà sciopero”. E’ una presa di posizione molto netta quella dei metalmeccanici della Fim Cisl Emilia-Romagna e della Fim Cisl Emilia Centrale alla luce dell’emergenza coronavirus in atto.
“In questo particolare momento storico – spiega Giovanni Caruso, segretario generale Fim Cisl Emilia-Romagna – non è importante la produttività, ma la salute dei lavoratori, senza per questo volere certo mettere in ginocchio le aziende. Ora ci appelliamo a queste ultime. Le aziende, cui chiediamo di collaborare con i sindacati, dovranno immediatamente adeguarsi alle direttive sanitarie, riducendo di conseguenza i livelli produttivi. Nelle industrie dove questo non avverrà da qui al 22 marzo potremo anche dichiarare lo stato di sciopero. Ma uno sciopero esclusivamente finalizzato alla sanificazione degli ambienti produttivi, alla riorganizzazione del lavoro e all’eventuale innalzamento dei tempi”.
“Una possibilità che già alcune aziende reggiane e modenesi stanno attuando anche su nostra sollecitazione – aggiunge Giorgio Uriti, segretario dei metalmeccanici Fim Cisl Emilia Centrale – è quella di chiudere per un periodo limitato, per mettersi a norma completamente, sanificare al meglio, e quindi capire cosa fare tra due settimane, che per altro corrispondono esattamente al tempo di ‘auto quarantena’. Oppure, appunto, di ridurre i livelli produttivi, spegnendo le produzioni non indispensabili. Condizioni nelle quali potranno essere utilizzate cassa integrazione, ed eventuali altri strumenti contrattati con le Rsu per ridurre i livelli produttivi… Il 22 marzo vorremmo a tal senso auspicare la ripresa produttiva”.
Per la Fim, anche alla luce di segnalazioni raccolte: “Le aziende possono continuare a lavorare solo se riducono a zero le possibilità di contagio”.

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Ufficio Stampa