Dal Territorio

Nidi Modena, esternalizzati Piazza e Cipì: «Così si disperde un patrimonio»

asilo nido

(Modena, 24 giugno 20209 «È una pagina triste nella storia dei servizi educativi del Comune di Modena». Sono le parole con cui Fp Cgil e Cisl Fp commentano la notizia, ufficializzata ieri, che dall’1 settembre la Fondazione Cresci@Mo (soggetto a completa partecipazione pubblica creato dal Comune di Modena che intende investirci per farne uno dei principali assi di Modena Zerosei) gestirà i nidi Cipì e Piazza.

«Era il novembre 1969 quando aprì a Modena il primo nido d’infanzia pubblico (l’allora nido d’infanzia Bonaccini, ora polo per l’infanzia Triva), due anni prima dalla legge 1044/1971 che istitutiva gli asili nido comunali con il concorso dello Stato – ricordano Giada Catanoso (Fp Cgil Modena) e Sabrina Torricelli (Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale) –
Il 16 gennaio 2020 il Comune di Modena ha celebrato i 50 anni dalla nascita degli asili nido con un convegno di studi “Asili nido, da 50 anni un viaggio nel futuro”.
Ieri, il viaggio nel futuro si è concretizzato con la notizia dei due nidi che vengono esternalizzati». Le due sindacaliste sottolineano che il Piazza è uno dei nidi storici di Modena, mentre il Cipì è una struttura tra le più nuove; inaugurato nel 2008, è l’ultimo dei nidi costruito e gestito direttamente dal Comune di Modena.

«Chi quei servizi li ha creati, cioè le educatrici e tutto il personale che ci lavora ogni giorno e ha contribuito in tutti questi anni a renderli un modello all’avanguardia di gestione pubblica, è profondamente amareggiato e deluso dall’ostinazione con la quale l’amministrazione comunale ha portato avanti una scelta del genere – dicono ancora Catanoso e Torricelli –
Una scelta che, ribadiamo ancora una volta, non trova fondamento nelle difficoltà di assumere personale. Fin dall’inizio sia noi organizzazioni sindacali che i rappresentanti dei lavoratori avevamo segnalato che gli spazi potevano esserci. È notizia di qualche settimana fa che, alla luce delle nuove norme sulle assunzioni, il Comune è diventato ente virtuoso, quindi con una capacità assunzionale aumentata rispetto all’ordinario turn over, come indicato dalla legge e dalla circolare del Ministero della Funzione pubblica dell’8 giugno.
Questo avrebbe potuto permettere decisioni e valutazioni diverse».

Per Fp Cgil e Cisl Fp la privatizzazione è andata avanti nonostante tutto, privando la cittadinanza di un patrimonio prezioso e disperdendo le professionalità di tutte quelle educatrici precarie “storiche” (oltre una decina) che da anni garantiscono la qualità dei servizi, sono state formate dal Comune e conoscono i nidi comunali.

«Da un giorno all’altro si ritroveranno a partire da zero – aggiungono Catanoso e Torricelli – Infatti, non è stato pensato né creato alcun percorso di continuità e stabilizzazione per questo personale, che avrebbe potuto almeno fornire con la sua esperienza un valido contributo alla partenza dei nuovi servizi nella Fondazione Cresci@Mo.
Il futuro non è certo quello che avevamo immaginato a gennaio 2020, cioè di investimento nelle risorse umane e di innovazione, ma appare piuttosto come lo smantellamento di quel sistema fiore all’occhiello della città e che ha come unica logica – concludono Fp Cgil e Cisl Fp – l’abbassamento del costo del lavoro».

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