Dal Territorio

Infortunio mortale in autostrada, la Cisl: “giunto il momento di un tavolo permanente in Italia”

(Reggio Emilia, 30 gennaio 2020)  “Morire sul lavoro non può essere una fatalità ineluttabile. Come sindacato esprimiamo un grande dolore e una rinnovata preoccupazione”. Sono le prime parole di Domenico Chiatto, segretario Cisl Emilia Centrale, che commenta l’infortunio mortale accorso mercoledì alle intorno alle 15, a Rolo, sulla A22 del Brennero, in direzione Sud, a pochi chilometri dal casello di Reggiolo-Rolo.
A perdere la vita, travolto da un mezzo in transito, è stato un operaio di 38 anni, René Bertelloni, residente a Massa, in Toscana, padre di due figli ancora piccoli, dipendente di una ditta esterna, intento a scaricare cartelli segnaletici.
“Lavorare in autostrada è uno dei lavori più pericolosi – commenta Domenico Chiatto –. Non ci stanchiamo, quindi, di ribadire la necessità di un nuovo approccio culturale e politico che metta assieme la previsione di iniziative di istruzione, formazione, informazione e prevenzione anche con misure dissuasive efficaci sul piano legislativo. Nel concreto come sindacati a livello nazionale ribadiamo la richiesta a livello nazionale un tavolo di confronto permanente a fronte dell’emergenza sicurezza sul lavoro che possa definire interventi sul potenziamento degli organici degli uffici ispettivi territoriali della Medicina del lavoro, misure di coordinamento degli stessi e il rafforzare le misure incentivanti e/o deterrenti che puntino decisamente alla prevenzione attraverso una formazione adeguata dei lavoratori e dei preposti”.
Infine, un commento sulla proposta di innalzare i limiti di velocità a 150 Km/h in alcuni tratti autostradali: “E’ semplicemente anacronistico e folle – afferma Chiatto – dato che c’è una diretta correlazione tra velocità e incidenti. Forse ci si dimentica che sulle autostrade non sfrecciano solo Suv e bolidi da corsa, ma anche famiglie e lavoratori”.

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Ufficio Stampa