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Pensioni: Cavalletti e Lasagni (Fnp Cisl): a Reggio la deflazione colpirà anche i futuri 10.000 neopensionati annui

(Reggio Emilia, 18 giugno 2020) “L’Istat ha certificato che siamo in deflazione con una riduzione dello 0,2% dell’indice dei prezzi al consumo nel mese di maggio. Se il dato sarà confermato come andamento annuale questo avrà riflessi negativi sul piano economico generale e colpirà anche i pensionati attuali e futuri che, per Reggio Emilia, sono circa 10 mila all’anno”. Lo dichiarano in una nota congiunta il generale della Fnp Cisl Emilia Romagna, Loris Cavalletti ed il segretario generale della Fnp Cisl Emilia Centrale, Adelmo Lasagni.
“La deflazione determina una minore crescita, o una maggiore caduta, del Pil nominale e quindi una crescita del rapporto debito/Pil – proseguono i segretari delle categorie dei pensionati regionali e reggiano e modenese -. Una minore crescita e la caduta del Pil nominale si riflettono in modo negativo sulla valorizzazione annuale dei contributi versati dai lavoratori ai fini pensionistici, che sono rivalutati annualmente in base alla variazione media quinquennale del Pil nominale. Quindi si determina un valore più basso delle pensioni future. Inoltre, viene meno l’annuale perequazione delle pensioni in base all’aumento dei prezzi. Il fatto è poi aggravato se si esaminano le cause che producono, secondo i dati Istat, la deflazione che determinata essenzialmente dalla forte diminuzione del prezzo dei carburanti, mentre i prezzi dei generi alimentari, della cura della casa e della persona sono aumentati del 2,4%. In pratica mentre il costo dei beni maggiormente utilizzati dai pensionati è aumentato erodendo il valore reale della loro pensione, l’indice Istat che dovrebbe garantire questo valore reale mostra un andamento negativo per effetto sia della crisi economica e della caduta della domanda di carburanti”.
Concludono Cavalletti e Lasagni: “Alla luce dei dati su esposti se per un verso è necessario insistere sulle misure utili a far ripartire l’economia anche a livello locale e, per questo abbiamo valutato il primo appello in tal senso del vescovo Massimo Camisasca. A livello nazionale rispetto al tema delle pensioni come sindacati chiederemo la riapertura immediata del confronto col governo teso ad individuare le misure necessarie per evitare ricadute sui trattamenti pensionistici in essere e su quelli futuri, sulla base della nostra piattaforma che ha al centro la legge sulla non autosufficienza, ma anche la modifica del paniere tarato sulle spese dei pensionati per una effettiva difesa del potere d’acquisto”.

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Ufficio Stampa