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Riders, Cisl: «Ok le prime tutele, ma serve un contratto nazionale»

(Modena, 9 agosto 2019) Sono interessati anche decine di modenesi al provvedimento che estende le tutele per i cosiddetti “rider”, cioè coloro che consegnano pasti a domicilio in moto o bicicletta e ricevono gli ordini da una piattaforma digitale o un’app. Il provvedimento, contenuto nel decreto “Tutela del lavoro e risoluzione di crisi aziendali”, è stato approvato l’altra sera dal Consiglio dei Ministri.

«Si tratta delle prime tutele normative e salariali per i rider, che le attendevano da mesi – commenta Salvatore Corbisiero, segretario territoriale Fit Cisl Emilia-Romagna – La Cisl si è battuta con la convinzione che per dare risposte adeguate alle esigenze dei rider è necessario percorrere la via della contrattazione collettiva. Proprio per questo, nonostante il decreto, non siamo ancora completamente soddisfatti. Quello dei rider è un settore talmente frammentato che non si sa nemmeno quanti siano esattamente in Italia: c’è chi dice 10 mila, chi 20 mila».

Il decreto recupera una proposta, già avanzata nei mesi scorsi, che è stata ampliata anche alla disoccupazione: basterà una mensilità di contribuzione nell’ultimo anno, anziché le attuali tre, per beneficiare della cosiddetta dis-coll (l’ammortizzatore per i collaboratori coordinati e continuativi), della maternità, congedi parentali, indennità di malattia e ricovero ospedaliero.

«Apprezziamo l’idea di aumentare l’indennità al 100%, producendo un incremento anche di quella per malattia – continua Corbisiero – Però i rider continuano a non essere coperti.
Sono una marginalità che è divenuta simbolo, ma la loro condizione generale non è mutata, perché sono trattati alla stregua di disoccupati, inoccupati, emarginati.
Ribadiamo che i rider hanno bisogno di contratti nazionali nei quali si stabiliscano reddito, diritti, coperture, nei quali si parli di formazione, scatti di anzianità e tutele.
Chiediamo ancora una volta contratti veri firmati da sindacati veri», conclude il segretario territoriale della Fit Cisl Emilia-Romagna.

A questo proposito Corbisiero ricorda che a maggio è arrivato il primo accordo in Italia che disciplina il lavoro subordinato per i ciclofattorini, firmato da~Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con la consegna, azienda di food delivery attiva a Firenze; la novità principale è l’applicazione del contratto nazionale di lavoro merci-logistica-spedizioni.

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Ufficio Stampa