Dal Territorio

Scuola: lunedì 30 maggio sciopero nazionale. A Modena manifestazione provinciale all’area ex Manifattura Tabacchi

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(Modena, 27 maggio 2022) Scioperano lunedì 30 maggio in tutta Italia gli insegnanti e il personale delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado. A Modena è organizzata una manifestazione provinciale in programma dalle 10 alle 12 nel piazzale Ma.Ta (area ex Manifattura Tabacchi).

L’astensione è proclamata unitariamente dalle sigle sindacali più rappresentative della scuola (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal) per protestare contro le norme, definite inaccettabili e umilianti, contenute nel decreto legge 36.

«Un decreto approvato lo scorso 30 aprile e che, se sarà convertito in legge così com’è, – affermano i sindacati – mette le mani nelle tasche dei lavoratori tagliando i 500 euro della Card del Docente, aumenta di fatto l’orario di lavoro, penalizza fortemente i docenti precari per i quali si prevedono condizioni più gravose e onerose per poter aspirare alla stabilizzazione, taglia 10 mila cattedre dall’organico di diritto, con la conseguenza di alimentare l’annoso problema delle classi pollaio. Tutto questo mentre il contratto nazionale è scaduto da 40 mesi e le risorse per il rinnovo sono irrisorie».

Lavoratori e sindacati chiedono di stralciare dal decreto tutte le disposizioni che peggiorano le condizioni di lavoro e invadono il campo della contrattazione.
La formazione e gli aspetti economici e normativi del rapporto di lavoro, per esempio, devono essere regolati dal contratto, non per legge.

«È necessario aprire al più presto le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro e rivalutare le retribuzioni di tutti i profili professionali – sostengono Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal – Bisogna incrementare ulteriormente le risorse stanziate in legge di bilancio. È inaccettabile procedere con un sistema a premi per pochi.

Occorre dare stabilità al lavoro e rafforzare gli organici anziché tagliarli.
Il sistema di reclutamento deve assicurare la copertura dei posti vacanti e prevedere la stabilizzazione del personale precario.

Deve essere riconosciuta la professionalità di chi lavora nella scuola come risorsa fondamentale, valorizzando le persone, si devono mettere in sicurezza le scuole, colmare squilibri e divari territoriali, ridurre il numero di alunni per classe», concludono i sindacati.

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Ufficio Stampa