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Domani dall’Emilia-Romagna più di 1500 delegati Cgil Cisl Uil ad Assago per chiedere al governo di passare “Dalle parole ai fatti”

Filippo Pieri

(Bologna, 8 ottobre 2019) Ci saranno oltre mille e cinquecento emiliano-romagnoli tra i tredicimila delegati Cgil, Cisl, Uil che provenienti da tutta la penisola parteciperanno all’assemblea nazionale prevista domani, mercoledì 9 ottobre, al Forum di Assago, a Milano. Passare “Dalle parole ai fatti” su lavoro, ambiente, giovani, fisco e pensioni. Ecco cosa chiedono al governo Cgil Cisl Uil con questa manifestazione.

L’assemblea nazionale è indetta per sostenere la piattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni sindacali avanzano le loro proposte e chiedono al governo di proseguire nel confronto sulla manovra finanziaria. Confronto tra governo e sindacato “ufficialmente iniziato” ieri quando il premier Conte e i ministri dell’Economia e del Lavoro, Gualtieri e Catalfo, hanno incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Landini Furlan e Barbagallo.
I punti centrali indicati nel documento della piattaforma unitaria sono: creazione di lavoro di qualità; investimenti pubblici e privati a partire dalle infrastrutture; politiche fiscali eque; rivalutazione delle pensioni; interventi per valorizzare gli assi strategici per la tenuta sociale del Paese, a partire da welfare, sanità, istruzione, pubblica amministrazione; rinnovo dei contratti pubblici; maggiori risorse per giovani, donne e Mezzogiorno.

“Senza mai dimenticare una lotta seria e senza quartiere contro l’evasione fiscale, ci sono dei nodi che attendono soluzioni da tempo e a cui non si può più derogare”, sottolinea il segretario generale della Cisl regionale Filippo Pieri. “Il taglio del cuneo fiscale a favore delle buste paga di lavoratori dipendenti e pensionati va fatto senza indugi, anzi va fatto mettendo più risorse, così come va data maggiore attenzione alla popolazione anziana attraverso lo sblocco delle rivalutazione delle pensioni e l’apertura di un tavolo di discussione sulla non autosufficienza, senza dimenticare i contratti del Pubblico impiego, con lavoratori che attendono da anni un sacrosanto rinnovo. Inoltre, urge non solo un aumento degli investimenti, ma anche un cronoprogramma preciso: ci sono tante infrastrutture medio-grandi per cui le risorse sono già disponibili, ma per qualche inspiegabile motivo non vengono impiegate”, prosegue Pieri.

“In definitiva, bisogna dare una prospettiva a questo Paese, definire un progetto, e per fare questo non si può prescindere da una riforma fiscale complessiva, sui cui proprio la Cisl ha presentato da tempo una serie di precise proposte. Un progetto che punti anche a una previdenza più equa e giusta. Ad esempio ‘quota 100’, è indubbio che debba rimanere, ma nello stesso tempo, per rispetto delle persone, vanno chiarite tutte le questioni ancora aperte, a partire dai lavori gravosi, dalla pensione di garanzia per i giovani e dalla questione femminile. Su questo tema, come su gli altri, serve un immediato tavolo di confronto”.

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