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COVID-19. Tamponi badanti, Cgil Cisl Uil ER : “Inascoltati quando abbiamo chiesto di intervenire con i primi focolai. La Regione prima sottovaluta il problema, poi decide da sola. Inutile l’incontro con l’Assessorato alla Sanità”

COVID-19. Tamponi badanti, inascoltati quando abbiamo chiesto di intervenire con i primi focolai. E così la Regione prima sottovaluta il problema, poi decide da sola. Inutile l’incontro con l’Assessorato alla Sanità.

(Bologna, 6 agosto 2020) Apprendiamo dalla stampa che la Regione Emilia-Romagna ha deciso ieri di effettuare tamponi gratuiti per le assistenti familiari in rientro dall’estero, oltre alla possibilità di effettuare una eventuale quarantena nelle strutture alberghiere nel caso non abbiano la possibilità di farlo in altre soluzioni abitative idonee. Peccato che le OO.SS. lo avessero già chiesto da tempo, nel momento in cui si sono verificati i primi focolai nella logistica e nella lavorazione carni. Ma come mai la Regione allora ha sottovalutato il problema e non ha accolto quello che le OO.SS., che rappresentano lavoratori e famiglie, proponevano? Servono focolai perché la Regione si svegli? O perché altre regioni hanno affrontato prima il problema? Oggi avrebbe dovuto esserci un confronto sindacale con l’Assessorato alla Sanità per trovare una soluzione al fine di dare garanzie alle assistenti familiari e alle famiglie degli anziani. Confronto assolutamente inutile dato che per questa Regione e per questo Assessorato è meglio procedere e decidere da soli senza confronto limitandosi alla semplice informazione successiva. La Regione del Patto per il Lavoro era e crediamo sia ancora la Regione del confronto preventivo e non delle decisioni unilaterali e della disintermediazione. Ma servono azioni coerenti da parte di tutti gli Assessorati soprattutto da parte di quello che dovrebbe agire a tutela della salute della popolazione della nostra regione.

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