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6 0ttobre 2020: Cisl, Cgil e Uil insieme alle associazioni per indire oggi la prima giornata europea per il riconoscimento dei diritti dei caregiver

(Bologna, 6 ottobre 2020) I bisogni e le storie dei caregiver, donne e uomini che volontariamente e gratuitamente assistono un proprio caro, sono bisogni sociali che riguardano tutti noi. Sono i bisogni di supporto al domicilio per le famiglie con figli con disabilità o viceversa dei figli, perlopiù le figlie, che spesso lavorano e devono accudire i genitori anziani.  Sono anche i bisogni di conciliare vita e lavoro poiché talvolta, il bisogno di assistenza è così intenso da non poter neppure pensare di riuscire a trovare un lavoro e l’emergenza sanitaria ha reso tutto ancora più drammatico. Sono tante storie quante sono le persone, tantissime, che anche adesso stanno aiutando e che non dobbiamo lasciare sole.

Come Cisl Emilia-Romagna abbiamo partecipato, insieme a Cgil e Uil, ad un proficuo lavoro coordinato dalla Regione Emilia-Romagna, tra associazioni, servizi territoriali sociali e sanitari per dare gambe, insieme, alla legge regionale sui caregiver. Un modello partecipato, fatto di incontri e sintesi comuni, che è stato, anche nei momenti più difficili della pandemia, la forza delle nostre comunità.

Professionalità e storie diverse, che ci hanno testimoniato – ancora una volta – la competenza e la passione di tante lavoratrici e lavoratori dei servizi e la ricchezza di esperienza e riflessione, feconda e lungimirante, delle associazioni di questa regione.

In Italia i caregiver familiari, che si prendono cura di una persona anziana o con disabilità, sono oltre 7,3 milioni (Istat) e di loro si hanno ancora poche informazioni. Sono donne, e in misura schiacciante: nell’85% dei casi e con una  forte concentrazione tra i 50 e i 60 anni, fascia che racchiude il 46% dei caregiver. In Emilia-Romagna si stimano almeno 530 mila caregiver, di questi 120 mila prestano assistenza per 20 o più ore settimanali, un impegno tale da rendere praticamente impossibile, soprattutto per le donne non ancora in pensione, la conciliazione con il lavoro. Spesso i compiti di cura impegnano le caregiver su due generazioni, tipicamente i genitori anziani e i figli (le cosiddette famiglie sandwich).

La nostra Regione, anche grazie a questa alleanza tra associazioni e organizzazioni sindacali, è stata la prima in Italia a dotarsi di una legge dedicata ai diritti ed il sostegno dei caregiver (Legge regionale n.2 del 2014 “Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare (persona che presta volontariamente cura e assistenza”).

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Ufficio Stampa