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Ferrara. Processo contro il caporalato, Cisl ER ammessa come parte civile. Pieri: “Piaga da estirpare, anche la nostra regione non ne è indenne”

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Alcuni momenti dell’udienza

(Ferrara, 28 settembre 2022) La Cisl Emilia Romagna è stata ammessa come parte civile nel processo contro il caporalato a Ferrara. Processo scaturito da un’inchiesta nata dall’incidente stradale in cui perse la vita Lahmar El Hassan, cittadino marocchino di 62 anni, residente in provincia di Verona. Nella notte tra il 25 e il 26 novembre 2017 il furgone su cui viaggiava El Hassan si ribaltò lungo l’autostrada A13, con lui c’erano altri 11 cittadini stranieri, tutti lavoratori impiegati nell’emergenza aviaria che aveva interessato lo stabilimento Eurovo di Codigoro (FE).
Sei gli imprenditori rinviati a giudizio con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (caporalato) di centinaia di operai nel settore agricolo, violazione delle norme in materia di retribuzioni, igiene e salute e sicurezza sul lavoro, orari di lavoro e riposi e minacce come strumento di pressione.

“Il caporalato resta una delle piaghe più insopportabili del mondo del lavoro, vergogna di cui – come dimostra questo processo – anche questa regione purtroppo non ne è indenne. Si tratta di un’intollerabile e continua violazione dei diritti che bisogna estirpare definitivamente con sanzioni esemplari e provvedimenti strutturali a tutela della dignità dei lavoratori. Proprio quei provvedimenti che finora latitano, visto che a pagare un caro prezzo, sia sotto l’aspetto economico sia sotto quello sociale, sono sempre lavoratori e lavoratrici”, ha dichiarato il segretario generale della Cisl ER Filippo Pieri subito dopo la conferma dell’ammissione di ‘Via Milazzo’ come parte civile al processo.

“Sconfiggere il sommerso e lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici – gli ha fatto eco Bruna Barberis, segretaria generale Cisl Ferrara – è vitale anche per le tante imprese in regola, la stragrande maggioranza, che invece così subiscono pesantemente la concorrenza sleale dalle aziende disoneste. Per questo bisogna dare segnali coerenti che ristabiliscano la legalità e, nel contempo, garantiscano l’attenzione vigile su questo delicatissimo tema. Ed è anche per questo la Cisl si è costituita parte civile. La nostra è la voce di chi non può averla perché debole e terrorizzato e si immedesima in un’organizzazione sindacale che da decenni opera con costanza sul territorio”.

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