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Elezioni. Europa, lavoro, fisco e welfare. La Cisl Romagna detta le priorità ai candidati

(Cesena, 21 febbraio 2018) “Europa, lavoro, fisco e welfare sono queste le priorità su cui i partiti dovrebbero presentarsi ai cittadini in vista delle prossime elezioni politiche e sulle quali la CISL si aspetta delle proposte concrete e non sogni nel cassetto”.

Così esordisce Filippo Pieri, segretario generale della CISL Romagna, presentando la lettera che è stata inviata a tutti i candidati nei collegi della Romagna per le elezioni del 4 marzo. Il sindacato cislino non si è limitato a chiedere ai candidati cosa pensano, ma ha elaborato analisi e proposte sia sulle questioni generali (in particolare su Europa, lavoro, fisco e welfare), sia sui temi locali quali il Sistema Romagna, lo sviluppo di qualità ecocompatibile e le infrastrutture.

“Nello specifico – prosegue Pieri – la CISL pensa che occorra un affondo finale verso gli Stati Uniti d’Europa realizzando nel frattempo un Ministero europeo dell’Economia, emettendo Euro-bond per finanziare investimenti in infrastrutture fisico-digitali e per una gestione comunitaria delle politiche migratorie e sociali”.

“Passando alle politiche del lavoro – continua il segretario romagnolo – noi riteniamo che sia necessario un contratto europeo per le aziende che operano in più nazioni: le vicende Ryanair e Amazon, solo per citarne alcune, sono un esempio di dumping contrattuale e sociale. Inoltre occorre accelerare sulla creazione e qualificazione dei centri per l’impiego ovvero le cosiddette politiche attive del lavoro”.

“Per quanto riguarda il fisco – riprende Pieri – la CISL ha presentato nel 2015 una proposta di legge raccogliendo oltre 500mila firme, ma i partiti sono stati sordi. Noi  sosteniamo il passaggio da un sistema fiscale che pesa per l’80% su lavoratori dipendenti e pensionati ad un sistema in cui chi davvero possiede di più, paghi di più, pur garantendo un’adeguata progressività”.

L’emergenza sociale è rappresentata dai quasi 5milioni di poveri assoluti, di cui 1,3 milioni di minori. Le politiche sociali devono essere indirizzate a diminuire queste situazioni di disagio, mettendo in rete gli interventi previsti dalle leggi nazionali e dalle delibere regionali e comunali. Inoltre – spiega il leader cislino – è doveroso migliorare il sostegno alle famiglie sia nel momento della nascita dei figli, sia quando i genitori diventano anziani e non sono più autosufficienti”.

Questi sono temi di carattere nazionale a cui Filippo Pieri aggiunge anche le priorità del territorio romagnolo che, secondo la CISL Romagna, dovrebbero essere affrontate in modo sinergico tra gli amministratori locali e i futuri rappresentanti in Parlamento eletti in Romagna, senza distinzione di appartenenza partitica.

“Anzitutto a nostro avviso è vincolante considerare le tre province romagnole come un unico sistema, che noi definiamo Sistema Romagna, ma non è importante la denominazione. Ciò che è fondamentale è superare i confini e progettare su base romagnola il futuro sociale e produttivo, sorpassando i limiti provinciali”.

“Poi viene la scelta del modello di sviluppo – sostiene Pieri – che è dirimente per migliorare il già buon sistema sociale ed economico della Romagna. La CISL è convinta che sia vitale un modello di sviluppo fondato sulla qualità. Infatti le ricerche istituzionali e quelle dei centri studi dimostrano che i sistemi votati alle produzioni con alto valore aggiunto, quindi indirizzate soprattutto ai mercati esteri, sono quelle che consentono una crescita economica duratura e creano occupazione stabile e di qualità”.

Il sistema universitario non può essere estraneo a questo percorso – evidenzia il sindacalista – è uno dei fattori decisivi che potrebbe sostenere con ricerca e innovazione il tessuto di piccole e medie imprese, poco patrimonializzate e che difficilmente possono permettersi investimenti importanti. L’innovazione di processo e di prodotto è già presente nel territorio, ma solo in alcune grandi imprese che sono diventate leader internazionali nei settori agroalimentare, del benessere fisico e delle costruzioni”.

Per concludere “in questo contesto è essenziale pensare in termini ecocompatibili perché la Romagna è per natura un territorio a vocazione agroalimentare e turistico per cui la prima risorsa da preservare, e in alcuni casi da recuperare, è l’ambiente. Solo con questa premessa si possono progettare infrastrutture a servizio dei cittadini, delle imprese e dei turisti: definendo il ruolo del porto di Ravenna, dei due aeroporti (Forlì e Rimini), della mobilità del lungo costa, della mobilità dolce e del collegamento stradale della E55”.

“La CISL valuterà con estrema attenzione i programmi dei candidati e degli schieramenti, analizzandone anzitutto la fattibilità e la ricaduta sulle persone che rappresenta. Ma ci sentiamo di lanciare un appello ai nostri associati e a tutti i cittadini – termina il segretario generale della CISL Romagna – affinché utilizzino il loro diritto al voto il prossimo 4 marzo, perché la democrazia chiede partecipazione”.

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