Dal Territorio Fisco e Tasse

Lavoratori e i pensionati romagnoli più poveri della media regionale. Dossier redditi Cisl Romagna

(Cesena, 13 novembre 2018) “I lavoratori ed i pensionati romagnoli nel 2017 hanno dichiarato una media di reddito inferiore a quella regionale, a dimostrazione che è necessario migliorare la qualità del lavoro nei nostri territori per poter aumentare anche la capacità reddituale.”

E’ questa l’estrema sintesi fatta da Filippo Pieri, segretario generale della Cisl Romagna, nel presentare il dossier “I redditi 2017 in Romagna” realizzato dal sindacato su un campione di 54.531 dichiarazioni dei redditi dell’anno 2017 effettuate presso i CAF Cisl del territorio romagnolo nel 2018.

“Il campione utilizzato – continua il sindacalista – è assolutamente rappresentativo in quanto analizza il 12,9% delle dichiarazioni compilate con modello 730. Questi dati sono una novità assoluta, in quanto neppure il ministero competente li ha ancora pubblicati.”

L’ufficio studi della CISL Romagna ha elaborato i numeri sulla base delle province in cui sono state presentate le dichiarazioni dei redditi, suddividendoli poi per tipologia di dichiarante, il quale all’interno del proprio modello 730 oltre al reddito da lavoro o pensione può avere altre tipologie di rendita.

 

RIMINI, record regionale negativo

“I lavoratori ed i pensionati riminesi nel 2017 hanno dichiarato il più basso reddito medio della regione per un valore di euro 19.244,15 –  riprende il segretario – a dimostrazione che è necessario migliorare la qualità del lavoro nei nostri territori per poter aumentare anche la capacità reddituale.”

“I lavoratori della provincia di Rimini hanno un reddito medio di euro 19.340,89 – illustra Pieri – che li classifica ultimi in regione, con un differenziale del 18,8% sulla media regionale.”

“Per capire meglio abbiamo svolto anche un focus sulla situazione reddituale dei lavoratori under 35 – precisa Filippo Pieri – riscontrando anche per questo tipo di dichiarazioni fiscali il record negativo in regione con un valore assoluto di euro 12.783,94 che è più basso del 15,6% rispetto al 2016 e del 21,7% sulla rispettiva media regionale. Da notare che il confronto con la media generale dei lavoratori presenta un differenziale negativo di ben il 39,9%.”

“Il nostro dossier conferma appieno la recente ricerca della Caritas di Rimini intitolata Poveri giovani – approfondisce il responsabile della CISL romagnola – in cui gli stessi ragazzi intervistati denunciavano il lavoro sottopagato e irregolare. Il mondo delle imprese dovrebbe assumersi le proprie responsabilità rispetto alle ricadute sociali del non rispetto dei contratti di lavoro.”

“infatti con entrate così esigue i ragazzi hanno ovviamente difficoltà nel programmare la propria vita e confidano nell’azione di sostegno dei familiari.”

“Passando alla questione di genere nei redditi dei lavoratori – evidenzia il segretario – persiste una differenza marcata tra donne e uomini: le lavoratrici presentano redditi minori del 26,4% in confronto a quelli maschili. Indubbiamente su questo aspetto incide la qualità del lavoro praticato dalle donne nella provincia di Rimini.”

“Le dichiarazione dei pensionati di Rimini – spiega il sindacalista cislino – sono lo specchio di quelle dei lavoratori attivi. La media assoluta è di euro 19.689,07 che è aumentata di euro 279,04 sul 2016, ma segna una distanza negativa del 9,5% sulla media regionale, ponendo i pensionati riminesi al penultimo posto in regione prima dei ferraresi

“Redditi di lavoro bassi danno pensioni basse – sottolinea il segretario della Cisl Romagna – aprendo un problema di sostegno sociale, con costi più alti per la collettività e rischio di riduzione dell’intervento pubblico.”

 

RAVENNA, prima in Romagna

I lavoratori ed i pensionati ravennati hanno dichiarato nel 2017 una media di euro 21.965,55 che è superiore ai cesenati ed ai riminesi, comunque inferiore alla media regionale del 3,4%.

“I lavoratori della provincia di Ravenna hanno un reddito medio di euro 22.334,05 – illustra Pieri – che è leggermente superiore a quello del 2016 per euro 65,88, ma inferiore del 6,2% rispetto alla media regionale.”

“Nei redditi dei lavoratori – evidenzia il segretario – persiste una differenza marcata tra donne e uomini, infatti le lavoratrici presentano redditi minori del 27,3% in confronto a quelli maschili. Indubbiamente su questo aspetto incide la qualità del lavoro praticato dalle donne nella provincia di Ravenna.”

“Abbiamo anche svolto un focus sulla situazione reddituale dei lavoratori under 35 del ravennate – precisa Filippo Pieri – riscontrando dichiarazioni fiscali più basse del 36,4% rispetto alla media di tutti i lavoratori. Questo dato conferma, purtroppo, le difficoltà dei giovani nel disporre di adeguate entrate per programmare la propria vita, per cui confidano nell’azione di sostegno dei familiari.”

Infatti in termini assoluti la media dei redditi degli under 35 è di euro 15.463,57 che è inferiore di ben euro 862,01 in relazione alla pari media regionale, ovvero del 5,3%.

“Le dichiarazione dei pensionati di Ravenna – spiega il sindacalista cislino – sono lo specchio di quelle dei lavoratori attivi. La media assoluta è di euro 22.487,50 che è aumentata di euro 230,63 sul 2016 ed è la seconda più alta in regione dopo quella dei pensionati bolognesi.”

FORLI’-CESENA

“I lavoratori della provincia di Forlì-Cesena hanno un reddito medio di euro 21.826,55 – illustra Pieri – che è inferiore di euro 297,60 sul 2016 e dell’8,3% rispetto alla media regionale.”

“Nei redditi dei lavoratori – evidenzia il segretario – persiste una differenza marcata tra donne e uomini, infatti le lavoratrici presentano redditi minori del 24,2% in confronto a quelli maschili. Indubbiamente su questo aspetto incide la qualità del lavoro praticato dalle donne nella provincia di Forlì-Cesena.”

“Abbiamo svolto anche un focus sulla situazione reddituale dei lavoratori under 35 di Forlì-Cesena– precisa Filippo Pieri – riscontrando dichiarazioni fiscali più basse del 34,2% rispetto alla media di tutti i lavoratori. Questo dato conferma, purtroppo, le difficoltà dei giovani nel disporre di adeguate entrate per programmare la propria vita, per cui confidano nell’azione di sostegno dei familiari.”

Infatti in termini assoluti la media dei redditi degli under 35 è di euro 15.321,46 che è inferiore di ben euro 1.004,12 sulla media regionale, ovvero del 6,2%.

“Le dichiarazioni dei pensionati di Forlì-Cesena – spiega il sindacalista cislino – sono lo specchio di quelle dei lavoratori attivi. La media assoluta è di euro 21.141,01 che è aumentata di euro 367,86 sul 2016, ma segna una distanza negativa del 2,9% sulla media regionale.”

“Redditi di lavoro bassi danno pensioni basse – sottolinea il segretario della Cisl Romagna – aprendo un problema di sostegno sociale, con costi più alti per la collettività e rischio di riduzione dell’intervento pubblico.”

LE PROPOSTE DELLA CISL ROMAGNA

“I numeri che emergono da questo dossier confermano le tre proposte che come CISL Romagna sosteniamo con decisione”  dichiara Pieri.

“La prima è la necessità di agire insieme tra i comuni delle tre province romagnole: la possibilità di redigere un Piano Strategico Romagnolo, come abbiamo recentemente dichiarato, è una priorità e va assolutamente realizzata per favorire lo sviluppo e attirare investimenti.”

“La seconda – prosegue il segretario – è quella di attivare un volano con istituzioni, università e parti sociali che indirizzi le nostre imprese verso attività ad alto valore aggiunto. Solo così potremo migliorare la qualità dell’economia romagnola, distribuire più ricchezza ai lavoratori e ai pensionati, costruire un welfare adeguato ai nuovi bisogni.”

“La terza proposta – conclude il leader cislino – è adeguare i premi di produttività per i lavoratori all’andamento positivo delle imprese tramite la contrattazione anche per godere delle agevolazioni fiscali previste.”

 

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