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Morti bianche. Pieri (Cisl ER): “L’indignazione non basta. Servono più controlli e ‘patente a punti’ per aziende che lavorano negli appalti”

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Filippo Pieri

(Bologna, 21 settembre 2019) “Ieri l’ennesima tragedia sul lavoro. Un fatto grave, inaccettabile. Una sconfitta per tutta la nostra comunità regionale. A Lugo, nel ravennate, un lavoratore di 38 anni che stava lavorando alla manutenzione del tetto di un’azienda, è morto precipitando giù da un lucernario da un’altezza di otto metri. Di fronte all’ennesima morte sul lavoro non bastano indignazione e rabbia, benché comprensibili e giustificabili.

E’ fondamentale un maggior impegno di tutti gli attori in causa, a cominciare dalle aziende, a cui è chiesto di adempiere non solo formalmente allo spirito delle leggi sul lavoro, ma di investire concretamente e in modo mirato sulla prevenzione.

La Cisl da tempo sostiene la necessità che il d.lgs. 81/08, la legge sulla salute e sicurezza sul lavoro più importante, venga pienamente applicata, anche dando attuazione da subito alla “patente a punti” per le aziende che lavorano negli appalti. Diventa basilare che le autorità controllino la bontà della formazione sul lavoro e, nel contempo, prevedano che l’addestramento dei lavoratori sia in qualche modo certificato.

Richieste che, inascoltate, facciamo da tempo e che con convinzione e decisione continueremo fare: abbiamo bisogno di più controlli, ma anche di una maggiore cultura della sicurezza, di più investimenti e più formazione. Bisogna fermare con ogni mezzo questo inaccettabile bollettino di guerra quotidiano“.

Filippo Pieri, segretario generale Cisl ER

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