Filippo Pieri
(Bologna, 6 marzo 2021) Sono le donne e i giovani a pagare il conto più salato della pandemia. Tra mancate assunzioni e cessazioni dei rapporti lavorativi, mancano all’appello 42 mila posti di lavoro. Un quadro che diventa drammatico se si considera la sola occupazione femminile: i posti andati in fumo sono oltre 25 mila. Il secondo campanello d’allarme riguarda i giovani, in particolare quelli tra i 15 e i 24 anni. Per questa fascia d’età il tasso di occupazione è crollato ai livelli del 2009: 26% per gli uomini e 18,9% per le donne.
E’, in estrema sintesi, quanto è emerso dall’analisi della Cisl Emilia Romagna su economia e mercato del lavoro, pubblicata oggi sulle pagine nazionali de Il Resto del Carlino. “Serve un grande piano d’investimenti. Le sfide più importanti riguardano la digitalizzazione e la transizione energetica e ambientale”, ha commentato Filippo Pieri.
Appello, quello del segretario generale regionale della Cisl, avvalorato dai dati sulle imprese che testimoniano come la ripresa non sarà affatto semplice: da gennaio a settembre 2020, l’Emilia Romagna ha perso 2075 imprese, passando da circa 400 mila a 397.681 aziende.
Ecco l’inchiesta della Cisl ER e l’intervista di commento a Filippo Pieri:
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