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Infortuni, l’allarme di Pieri: “Il Protocollo firmato con la Regione ER lo scorso dicembre va applicato in tutte le sue parti”

(Bologna, 15 dicembre 2023) “Il Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sottoscritto nel dicembre 2022 tra Regione Emilia Romagna, sindacati e associazioni datoriali va applicato in tutte le sue parti. Al momento ci sono punti che soffrono di una non corretta applicazione e altri non adottati del tutto. Tra questi i tavoli provinciali e le attività d’informazione e formazione nelle scuole superiori”.

Così Filippo Pieri questa mattina a “La finestra sui fatti”, la rubrica settimanale che va in onda ogni sabato mattina su Radio Flyweb, dove a parlato di incidenti sul lavoro, di salute e sicurezza e della necessità di far germogliare una vera e propria cultura della prevenzione.

“Il Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro siglato con la Regione Emilia Romagna, tra le altre cose, prevede la costituzione di tavoli provinciali costituiti da Prefettura, Forze dell’ordine, Ispettorato del lavoro, sindacati e associazioni imprenditoriali. Tavoli con il compito specifico di analizzare gli infortuni che si sono verificati nel tessuto produttivo di quella provincia e, di conseguenza, provvedere a mettere in campo una serie di azioni di prevenzione e di formazione, ma anche di controllo e repressione. Tuttavia, in alcune Province i presidenti non hanno ancora convocato la prima riunione per rendere questo organismo operativo, e questo è inammissibile”, ha attaccato il segretario generale regionale della Cisl.

“Così come – ha continuato Pieri – non ha trovato ancora applicazione un altro punto fondamentale dell’intesa, vale a dire quello di provare a fare nelle scuole superiori, anche in maniera sperimentale, delle attività di informazione e di cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Speriamo solo che i prossimi mesi facciano registrare una drastica inversione di tendenza”.

“Se si guarda al panorama europeo, si nota subito come in Italia abbiamo certamente le leggi meglio strutturate, ma l’applicazione lascia ancora a desiderare”, ha sottolineato il leader Cisl. Da qui la richiesta di “investire tanto in prevenzione e formazione, ma anche nei controlli e nella repressione. Al momento gli ispettori del lavoro sono veramente pochi e, per giunta, devono coprire un territorio molto vasto”.

“Di certo i dati mostrano un a sorta di prospettiva di miglioramento, ma il nostro obiettivo resta quello di zero morti sul lavoro”, ha concluso il massimo dirigente di Via Milazzo ricordando che in questa drammatica partita un aiuto fondamentale può arrivare anche dalla proposta di legge Cisl d’iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione della’azienda, consegnata proprio poche settimane fa in Parlamento.

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Ufficio Stampa