Comunicati Stampa Ultim'ora

Scuola. Un nuovo anno tra supplenze e carenze di organico, Cisl Scuola ER: “Il 30% dei docenti è precario, ATA coperti solo al 58%. Servono interventi strutturali”

Luca Battistelli

(Bologna, 15 settembre 2025) Oggi oltre 530 mila studenti in Emilia-Romagna hanno iniziato o ripreso il nuovo anno scolastico. Ma il ritorno in aula porta con sé criticità ormai note: circa il 30% del personale docente è stato assunto con contratti a tempo determinato. Il fenomeno della cosiddetta “supplentite” continua a segnare la scuola italiana, nonostante le rassicurazioni ministeriali.
Molti studenti non ritroveranno i loro insegnanti, altri potrebbero veder cambiare docente dopo poche settimane a causa dei ritardi nelle ultime graduatorie del PNRR2. L’algoritmo GPS, ha già esaurito alcune graduatorie, costringendo gli istituti a ricorrere alle graduatorie d’istituto per coprire le cattedre vacanti.
Le immissioni in ruolo autorizzate dal MEF – 4.170 in Emilia-Romagna – risultano insufficienti: circa 1.090 posti al 31 agosto saranno affidati comunque a personale precario. A complicare la situazione ci sono le classi sovraffollate, con punte di 34 studenti alle superiori, la scarsa copertura nelle compresenze e le difficoltà a garantire insegnanti nelle zone periferiche, dove il reclutamento è ancora più problematico.
Nemmeno la “mini call veloce” sul sostegno ha dato i risultati sperati: migliaia di cattedre restano scoperte, soprattutto al Nord.
La carenza non riguarda solo i docenti. Per il personale ATA, in Emilia-Romagna erano disponibili 2.268 posti in organico di diritto, ma le immissioni in ruolo si sono fermate a 969 unità, appena il 58% del fabbisogno. Un deficit che si traduce in pesanti conseguenze sul funzionamento quotidiano delle scuole.
Dietro ai numeri si nascondono problemi ormai cronici: procedure concorsuali complesse e lente, programmazione universitaria non allineata al fabbisogno reale, graduatorie piene di errori e blocchi normativi che limitano le assunzioni, costringendo le scuole a dipendere dalle supplenze.
“Quella che abbiamo di fronte – denuncia il segretario regionale della CISL Scuola Emilia-Romagna, Luca Battistelli – è una situazione gravemente deficitaria che mina il nostro sistema scolastico. Servono interventi strutturali e finanziamenti adeguati: la scuola dovrebbe essere motore di cambiamento e non un settore trascurato. La CISL Scuola Emilia-Romagna, con le proprie strutture territoriali e le RSU, continuerà a garantire tutela, rappresentanza e risposte concrete ai lavoratori, sempre ribadendo che una scuola di qualità nasce dal riconoscimento della professionalità e della dignità di chi vi opera ogni giorno”.

Sull'Autore

Ufficio Stampa