Dal Territorio

Oggi sciopero farmacie comunali modenesi

(Modena, 26 aprile 2022) Scioperano oggi – martedì 26 aprile – i dipendenti di Fcm (farmacie comunali di Modena) e Fcs (farmacie di Sassuolo), attualmente gestite dal gruppo Admenta, che detiene tra gli altri il marchio Lloyds. Si tratta degli addetti delle farmacie comunali a cui si applica il contratto nazionale delle farmacie speciali che hanno ancora una partecipazione delle amministrazioni pubbliche (a Modena è maggioritaria).

Oltre a Modena e Sassuolo, lo sciopero interessa anche le altre farmacie comunali della provincia (31 in tutto) che applicano il contratto delle farmacie speciali.
Sono garantiti i servizi pubblici essenziali con l’apertura delle farmacie di turno.

Con lo sciopero, proclamato in tutta Italia e articolato a livello territoriale, i sindacati chiedono il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da sette anni.

«Nemmeno questi due anni di pandemia, che hanno messo sotto pressione il settore così come tutto il socio-sanitario e i servizi alla persona, hanno convinto Assofarm, l’associazione che rappresenta le farmacie pubbliche, a venire incontro alle nostre richieste – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – A settembre 2021 è stato sottoscritto l’accordo nazionale di Federfarma per le farmacie private. Questo aveva fatto ben sperare per il tavolo delle comunali, dopo anni di stallo. La posizione di Assofarm è stata, invece, da subito irricevibile.

Ci siamo sentiti chiedere maggior flessibilità oraria, più precariato, nessun riconoscimento per le specializzazioni maturate negli anni dai farmacisti (anche in tema di vaccinazioni), riduzione dei permessi e un’offerta economica che, dopo sette anni, abbiamo giudicato insufficiente».

A metà febbraio di quest’anno i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale. I farmacisti modenesi, riuniti in assemblea, hanno deciso quasi all’unanimità di aderire all’agitazione e rendersi disponibili allo sciopero.

La data dello sciopero odierno è stata condivisa con i colleghi di Reggio Emilia che, oltre ad astenersi dal lavoro, si riuniscono in presidio sotto la sede del Comune di Reggio, socio di maggioranza delle farmacie comunali in città.

Le organizzazioni sindacali chiedono maggior stabilità occupazionale, il riconoscimento delle specializzazioni conseguite negli anni e 120 euro di aumento sul triennio, a cui andrebbe aggiunta la vacanza contrattuale a parziale copertura dei sette anni di attesa di rinnovo.

«Il percorso è complicato, ma siamo ormai giunti al punto di rottura e Assofarm deve tenerne conto», concludono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

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Ufficio Stampa