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Caro-rette anziani e disabili, Pieri a Regione ER: “Sospendere la delibera e aprire un vero confronto: servono gradualità ed equità”

(Bologna, 20 gennaio 2024) “Bisogna sospendere la delibera e aprire un vero confronto con il sindacato: servono gradualità ed equità. Un aumento secco, fatto in questo modo, brucia un’intera mensilità e va a danneggiare solo i soggetti e le famiglie più deboli. Un eventuale aumento andava fatto innanzitutto con gradualità nella tempistica e poi governato con il criterio dell’equità, utilizzando lo strumento dell’ISEE. Quindi con aumenti differenziati, così come avviene per asili, mense scolastiche e per tanti altri servizi”.

Così Filippo Pieri a “La finestra sui fatti”, nella prima puntata dell’anno della rubrica settimanale che va in onda ogni sabato mattina su Radio Flyweb, dove ha lanciato un monito alla Regione Emilia Romagna contro la decisione di Viale Aldo Moro di aumentare di ben 4,10 euro la retta giornaliera per anziani e disabili residenti nelle strutture residenziali.

“In un periodo in cui i prezzi sono lievitati molto di più dell’adeguamento di stipendi e pensioni, l’incremento delle tariffe sarebbe dovuto rientrare in un discorso molto più ampio di revisione dell’accreditamento delle strutture”, anche perché “invece di imporre un aumento, che in molti casi tocca il 10%, sarebbe stato necessario prima garantire un miglioramento della qualità del servizio offerto”, ha rincarato lo dose il segretario generale Cisl Emilia Romagna.

Tra le altre soluzioni proposte dal sindacato, figura anche la richiesta di aumentare il Fondo regionale per la non autosufficienza, per poi reperire da lì una parte dell’aumento delle tariffe delle rette. “Un fondo – ricorda Pieri – alimentato dalle tasse, in particolar modo dall’Irpef, che pagano soprattutto lavoratori dipendenti e sindacati”.

Riguardo ad altre strade percorribili, si è paventata anche la possibilità che alcuni Comuni possano decidere di mettere a disposizione delle risorse proprie per coprire una parte di questi aumenti, “sapendo bene – ha ammonito il numero uno di Via Milazzo – che però così facendo si potrebbero creare delle inique diversità tra cittadini di Comuni che hanno risorse a disposizione e quelli con una dotazione finanziaria limitata. Magari tra Comuni della stessa Provincia o addirittura confinanti”.

Vista la situazione, “per sensibilizzare, cittadini, istituzioni locali e politica riguardo alle nostre ragioni – ha concluso Pieri – abbiamo deciso iniziative di mobilitazione in tutti i territori della regione, appuntamenti che poi culmineranno nel presidio che come Cgil Cisl Uil, insieme alle rispettive categorie dei pensionati, abbiamo programmato per il prossimo 13 febbraio davanti alla sede della Regione Emilia Romagna“.

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