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Chiusura cracking Porto Marghera, sindacati: subito un ampio confronto tecnico con Versalis e un tavolo ad hoc al Ministero dello sviluppo economico

versalis

(Ravenna, 6 maggio 2022) Lunedì 2 Maggio i vertici della Versalis hanno annunciato che dal 9 maggio inizieranno le operazioni per la fermata degli impianti cracking e aromatici situati nello stabilimento di Porto Marghera. Si tratta di una decisione non certo inaspettata, poiché già da mesi l’Azienda aveva annunciato questa intenzione, nonostante i dubbi e le perplessità espresse dalle organizzazioni sindacali in merito agli effetti potenzialmente pesanti ed irreversibili sul futuro dei siti produttivi, e non solo dell’area padana. Ciò che provoca particolare disappunto è l’ostinazione di Versalis di fronte alle ripetute richieste delle parti sociali di un ampio confronto tecnico e la mancata convocazione, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, del tavolo previsto ad hoc per discutere e sottoscrivere il protocollo per la gestione della fermata dell’impianto del cracking, necessario per definire e mitigare gli impatti che tale chiusura determinerà sullo stabilimento veneto e sulle forniture di materie prime per gli impianti di Ferrara, Mantova e Ravenna.

In questo momento, la nostra piena solidarietà va non soltanto ai colleghi di Porto Marghera ma a tutti i lavoratori del settore, Versalis e non, che loro malgrado si trovano per l’ennesima volta nel limbo di un futuro caratterizzato da poche certezze. Come ribadito anche dall’assessore regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione Vincenzo Colla nell’incontro che si è tenuto il 3 maggio in Regione, mai come in questa fase storica il nostro Paese avrebbe bisogno di costruire in maniera forte e credibile le condizioni per uno sviluppo sostenibile che, come le organizzazioni sindacali hanno più volte affermato, non può limitarsi ad impegni generici, mirati a cancellare l’esistente senza avere quantomeno posto le basi per lo sviluppo forte delle produzioni future. Questo è ciò che si deve fare se non si vuole correre il rischio che gli effetti della ormai non più rimandabili trasformazioni rendano necessario il ricorso a politiche assistenzialiste per mitigarne i danni a livello economico e sociale.

Le organizzazioni sindacali ritengono che il Governo, di concerto con le parti sociali, debba definire e proteggere quelli che sono i settori strategici. Tra questi, senza dubbio, il settore energetico e la chimica, entrambi fondamentali per vincere le sfide della transizione ecologica. È evidente che ENI e Versalis rivestono un ruolo decisivo e che pertanto abbiano delle precise responsabilità nella costruzione di un futuro per l’energia e per la chimica in Italia, condividendone la elaborazione con le Istituzioni e le parti sociali, sia sui territori che a livello nazionale. I recenti sconvolgimenti geopolitici, in ultimo la guerra in Ucraina, impongono a tutti la responsabilità di fare scelte rapide, chiare e robuste dal punto di vista tecnico, in grado di mettere in sicurezza in assetti economici e sociali del Paese.

Come organizzazioni sindacali ci attiveremo per promuovere e moltiplicare il più possibile le occasioni di informazione e confronto su questi temi, sollecitando la rapida ripresa delle trattative al MISE, con il coinvolgimento dei massimi livelli istituzionali.

Segreterie territoriali di Ravenna
FILCTEM CGIL – FEMCA CISL – UILTEC UIL

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Ufficio Stampa