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Infortuni sul lavoro, Pieri: “Tragedie inaccettabili. Serve un impegno di contrasto quotidiano, non basta agire solo sull’onda emotiva”

(Bologna, 24 febbraio 2024) “Le morti sul lavoro sono tragedie inaccettabili, per contrastarle serve un lavoro continuo, quotidiano, che istituzioni, imprese e sindacati devono fare insieme. Non basta agire solo sull’onda emotiva. Ma siamo in ritardo anche in Emilia-Romagna, dove il Protocollo regionale sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sottoscritto nel dicembre 2022, non è stato ancora completamente applicato, in particolare per quanto riguarda le attività d’informazione e formazione nelle scuole superiori e l’istituzione dei tavoli provinciali, che si sta completando solo in queste ultime settimane. Così come ritardi si scontano anche sul fronte della vigilanza e dei controlli – uno dei quattro ambiti d’intervento contenuti nel documento insieme alla formazione, alla qualità del lavoro e alla richiesta di investimenti in tecnologia e digitalizzazione – visto che era stata individuata l’esigenza di rafforzare questi settori attraverso l’assunzione di nuovo personale in forza a ispettorato del lavoro e asl. Aspetto, quest’ultimo che riguarda in particolare le Regioni, e non  solo il Governo”.

Così Filippo Pieri questa mattina a “La finestra sui fatti”, la rubrica settimanale che va in onda ogni sabato su Radio Flyweb, dove ha parlato di incidenti sul lavoro, di salute e sicurezza e della mobilitazione nazionale decisa dalla Cisl con assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori con lo slogan “Fermiamo la scia di sangue”.

“Una mobilitazione – ha sottolineato il leader regionale della Cisl – che non si esaurisce con una manifestazione, un presidio o uno sciopero, ma che coinvolge lavoratori e lavoratrici per far sì che aumentino sensibilità e consapevolezza”. “Le nostre proposte sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro  – ha continuato – sono racchiuse in un documento di dieci punti programmatici e hanno lo scopo di impegnare Governo, istituzioni, enti preposti e parti sociali in un patto di responsabilità collettiva da cui scaturisca una strategia nazionale di prevenzione con interventi mirati. Tenendo sempre presente che salute e sicurezza non significa solo infortuni mortali, ma riguarda anche infortuni minori, che spesso purtroppo portano a conseguenze permanenti, malattie professionali e ambiente in cui si opera. Temi che influiscono in materia determinante sulla qualità del lavoro”.

“Inoltre, insieme alla prevenzione, al rispetto delle norme che già ci sono, benché talune abbiano di certo l’esigenza di essere adeguate ai cambiamenti in atto, alla vigilanza e ai controlli e agli investimenti, serve un grande salto di qualità culturale che deve portare le imprese a prendere coscienza che la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro non è un costo, come alcune volte viene considerato, ma un importante investimento“, ha concluso il segretario generale della Cisl ER.

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