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Legge di Bilancio 2024. Cisl: luci ed ombre. Pieri: “Serve una Manovra più ampia, soprattutto su sviluppo e crescita: ecco dove trovare le risorse”

(Bologna, 4 novembre 2023) “Serve una Manovra più ampia, più espansiva, soprattutto per mettere a disposizione più risorse per lo sviluppo e la crescita. Su questi ambiti c’è veramente poco, viene tutto rimandato al Piano nazionale di ripresa e resilienza. E se non c’è crescita non c’è redistribuzione della ricchezza, per questo il Governo va incalzato con la richiesta di ulteriori risorse. Risorse che si possono reperire nella lotta elusione ed evasione fiscale e nell’estensione dei contributi di solidarietà, che oltre alle banche deve riguardare le multinazionali di energia, logistica, farmaceutica. Inoltre, occorre valutare la possibilità di effettuare un prelievo sulle grandi rendite finanziarie e sulle grandi rendite immobiliari“.

E’ quanto ha dichiarato Filippo Pieri questa mattina a “La finestra sui fatti”, la rubrica settimanale che va in onda ogni sabato mattina su Radio Flyweb, dove ha spiegato nel dettaglio “l’articolato” giudizio, fatto di luci ed ombre, che la Cisl ha dato sulla Manovra del Governo e i suoi 109 articoli contenuti nel disegno di legge.

Al microfono di Matteo Cimatti, il segretario generale regionale Cisl, dopo aver spiegato le tante conquiste ottenute grazie alla trattativa e alla mobilitazione del sindacato (tra queste la conferma del taglio del cuneo contributivo, le aliquote fiscali ridisegnate, la conferma dell’indicizzazione delle pensioni, i fringe benefit, la proroga della tassazione al 5% dei premi di risultato, le risorse per il rinnovo contratti pubblico impiego e per il sistema sanità, i provvedimenti per donne e maternità e il credito d’imposta per famiglie e aziende danneggiate dall’alluvione), ha posto l’accento sulle ombre, e in particolare sul ‘pacchetto pensioni’.

In alcuni casi – ha rincarato la dose il sindacalista – si peggiora la legge Fornero: non solo non si mettono ulteriori elementi di flessibilità per l’uscita anticipata dei lavoratori e delle lavoratrici dal mondo del lavoro, ma addirittura s’introducono elementi penalizzanti. Certo, viene confermata quota 103 anche per il 2024, ma con elementi che penalizzano chi decide di accedere con questo strumento alla pensione“. Poi, alle cose che vanno cambiate ha aggiunto anche le “restrizioni per l’ape sociale (rivolta in particolare ai lavoratori fragili e a quelli che fanno lavori usuranti) e per opzione donna, la mancanza assoluta del capitolo delle pensioni di garanzia per i giovani e, non ultimo, il grave tagli delle rendite pensionistiche di alcuni lavoratori pubblici, tra cui i medici”.

La soluzione? “Tutto non si risolve con la Legge di Bilancio, serve un progetto futuro per il Paese. La Cisl ritiene sia importante lavorare per un grande patto sociale tra politica e parti sociali.  Un ‘intesa programmatica che possa far ripartire riforme e investimenti, difendere il potere d’acquisto delle pensioni e dei salari, realizzare una nuova politica dei redditi e impostare un fisco più equo e più giusto”.

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