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Scuola. Vaccinazioni e green pass, Barbolini (Cisl Scuola ER): “Troppe polemiche inutili dettate dalla disinformazione. Ecco i chiarimenti di cui la scuola ha immediatamente bisogno”

(Bologna, 13 agosto 2021) “Che la Cisl Scuola sia sempre stata favorevole alla vaccinazione del personale della scuola è indubbio. Ne è prova la campagna promossa dalla Cisl scuola a partire già da fine gennaio “VACCINIAMO LA SCUOLA” e l’impegno nel chiedere che il personale scolastico venisse vaccinato in quanto tale, come categoria di lavoratori.

Chi oggi parla di “sindacato contro la scuola” o parla di altro/i o non è informato o, peggio, intende sollevare polemiche di cui la scuola non ha certo bisogno.

Di più: la Cisl Scuola non è neppure contraria al Green Pass ma è contraria alle sanzioni previste dal DL 11 per la mancata presentazione della certificazione verde “a decorrere da quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”.

Tali sanzioni non sono state discusse, riferite o concordate in alcun modo con le organizzazioni sindacali. In presenza di quello che consideriamo un “atto unilaterale” come possiamo firmare un Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico che contiene nella sua premessa anche le norme approvate dal Consiglio dei Ministri contenute nel DL 111?

Occorre discutere, confrontarsi e trovare una “via” condivisa che sia una mediazione accettabile.

La Cisl Scuola, che da sempre lavora per una scuola in presenza e in sicurezza, è profondamente e seriamente interessata a giungere ad una intesa con il Ministero dell’Istruzione sulle norme che garantiscano un anno scolastico “sicuro”. Per questo chiede che il Ministero si esprima, attraverso anche una nota esplicativa, su alcuni nodi e questioni che riguardano il green pass (come ad esempio chi deve controllare).

Chiede poi anche che si esprima il garante della privacy rispetto a come individuare il certificato verde salvando appunto la privacy (così come si è già espresso per altri settori).

Occorre poi chiarire:

  • Il QR Code non ci dice chi è vaccinato e chi ha il pass perché si è sottoposto a tampone. Che fare allora? Controllare ogni giorno tutti? E di nuovo: chi deve fare questo tipo di controllo? Siamo assolutamente contrari ad aggiungere alle tante anche questa responsabilità ai Dirigenti Scolastici
  • Quanti sono i non vaccinati fra il personale scolastico? Non riusciamo ad avere numeri certi. E’ assolutamente indispensabile capire che platea abbiamo davanti
  • E’ possibile (lo chiediamo con forza) stipulare convenzioni sul territorio per tamponi gratuiti o test salivari per coloro che non sono in possesso del Green Pass?

Anche in Emilia Romagna non abbiamo numeri certi su quanti siano i vaccinati fra il personale scolastico anche se la percentuale dovrebbe essere molto alta, probabilmente superiore al 90%.

In questa fase però occorre essere precisi.

Vanno poi affrontati, quando si parla di scuola “sicura”, anche altre questioni su cui il governo e la regione forse non hanno fatto tutto quello che si poteva e doveva fare in questi preziosi mesi (siamo a due settimane circa dalla riapertura della scuola).

Mi riferisco agli spazi, alle classi troppo numerose, ai trasporti, all’organico aggiuntivo di cui non abbiamo ancora nessuna notizia.

Lo scorso anno erano stati attivati in Emilia Romagna circa 7000 posti: ad oggi non abbiamo avuto nessuna informativa su tale organico aggiuntivo.

Così come ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro dal tavolo regionale sulla questione dei trasporti scolastici.

Se vogliamo che la scuola cominci e resti in presenza governo e regioni non devono più ragionare in termini di “emergenza”.

È il terzo anno scolastico che affrontiamo con la pandemia.

Abbiamo ormai compreso che il Covid 19, in un modo o nell’altro, ci accompagnerà purtroppo per ancora molto tempo.

La scuola deve quindi essere oggetto di misure strutturali su organico, spazi, numero di studenti per classe e trasporti perché la pandemia non ha fatto altro che esasperare all’ennesima potenza problemi che la scuola aveva già”.

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Ufficio Stampa