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Bologna. Lavoro: occupazione in crescita ma instabile

Mazzini (Cisl): “Intervenire sulle competenze, contrattare welfare aziendale, conciliazione vita-lavoro”

(Bologna, 5 aprile 2023) Cresce nel 2022 l’occupazione a Bologna, secondo i dati INPS Osservatorio precariato, ma non è ancora un’occupazione stabile. Sono 162.164 il numero delle assunzioni, registrate nell’anno 2022, in provincia di Bologna (+14,8% rispetto al 2021). Nello specifico sono solo 28.223 a tempo indeterminato (17,4% del totale), a fronte di 68.500 a termine (42,2% del totale), di 8.998 apprendistato (5,5% del totale), di 5.150 stagionali (3,2% del totale), di 36.300 in somministrazione (22,4%), e di 14.993 con contratto intermittente (9,3%).

“Una buona notizia la crescita dell’occupazione in provincia – commenta Marino Mazzini segretario Cisl Area metropolitana bolognese – ma l’occupazione a tempo , e quindi la precarietà, risulta ancora troppo dominante. Siamo di fronte ad un trend che si consolida dopo la lenta ripresa del 2021 ma c’è ancora molto da fare. Il quadro economico attuale esposto anche alle incertezze della difficile situazione internazionale rischia di essere frenato anche dal forte divario di competenze che continua a riscontrarsi sia a livelli alti che medio-bassi. Risulta quindi di primaria importanza intervenire sull’innalzamento delle competenze, anche attraverso la formazione, per una maggiore corrispondenza alle richieste del mercato”.

Anche dal punto di vista di genere si registrano ancora troppe disparità. Il tasso di occupazione nella classe di età 15-64 anni è 76,7% per i maschi e 66,5% per le femmine. Così come il tasso di inattività , sempre nella fascia 15-64 anni, è 20,6% per gli uomini e 30,8% per le donne.

“Sono ancora troppe – prosegue Mazzini- le differenze tra uomini e donne, soprattutto in termini di inattività. Il prezzo più alto di queste divergenze lo pagano ancora le donne, seppur sempre più qualificate. A tutto ciò purtroppo si aggiunge una differenza salariale che si attesta più o meno in un -30%. Contrattare a livello aziendale e territoriale modalità lavorative rispondenti alla domanda emergente di conciliazione vita-lavoro, lavoro agile, welfare aziendale diventano le soluzioni da perseguire con determinazione”.

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Ufficio Stampa