Dal Territorio Sociale e Sanità

Cisl: “I giovani entrati nel lavoro dopo il 1996 rischiano pensioni sotto i 500 euro”

(Reggio Emilia, 15 luglio 2017) “Vogliamo dare più risposte ai giovani entrati nel mondo del lavoro dopo il 1° gennaio 1996. Se non interveniamo correggendo le attuali norme sulle pensioni, infatti, saranno fortemente penalizzati, mettendo a rischio la coesione sociale dei nostri territori”. Con queste parole il segretario di Cisl Emilia Centrale, Andrea Sirianni, commenta uno degli obbiettivi del sindacato dopo il lavoro fatto all’assemblea nazionale dei quadri e delegati di Cgil Cisl Uil, riunitisi a Roma per dialogare sulla cosiddetta “fase 2” del confronto con il governo sulla previdenza.

Il problema relativo alla pensione è molto sentito anche a Reggio. L’importo medio delle pensioni da lavoro, nel nostro territorio, è attualmente di 1.144 euro. Il 75% dei pensionati che sono poco più di 100.000 persone, percepisce meno di mille euro al mese e con il sistema contributivo attuale la cifra in futuro potrebbe addirittura dimezzarsi al di sotto dei 500 euro. Un fatto inaccettabile e pericoloso secondo la Cisl.

“Nella “fase 1” del confronto con il governo – continua Sirianni – abbiamo fatto un buon accordo che ha dato risposte concrete ai lavoratori precoci, che fanno lavori gravosi, che hanno avuto gravi difficoltà che gli hanno reso difficile proseguire il lavoro. L’accordo ha attenuato le rigidità della legge Fornero, ha dato ai giovani la possibilità di miglioramenti sui riscatti dei contributi, ha aumentato le quattordicesime per i pensionati a basso reddito. Ora, però, vogliamo correggere ulteriormente la legge Fornero e rendere più equo il nostro sistema pensionistico, facendo proposte che tengano insieme giovani e anziani in un’ottica di solidarietà tra le generazioni”.
In particolare i sindacati chiedono il congelamento e la correzione dell’aumento automatico dell’età di pensione legato all’aspettativa di vita, di rivedere i coefficienti di calcolo, di liberare e creare posti di lavoro aggiuntivi per i giovani, di fare chiarezza sulla spesa per le pensioni depurandola dai costi per assistenza e Tfr.

“Chiediamo la rivalutazione dell’importo delle pensioni, ormai fermo da anni, e un potenziamento della previdenza complementare – aggiunge il segretario generale della Fnp Cisl Emilia Centrale, Adelmo Lasagni –. Deve essere riconosciuto, anche, il grande valore sociale del lavoro che tanti pensionati reggiani (in grande parte donne) fanno prendendosi cura di familiari non autosufficienti. Bisogna prevedere forme di premialità per queste persone le quali, con il loro lavoro, consentono allo Stato di risparmiare miliardi di euro che, altrimenti, – conclude il segretario dei pensionati Cisl di Modena e Reggio – dovrebbero essere spesi per assistere e curare i non autosufficienti”.

 

 

 

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Ufficio Stampa