Dal Territorio

Poclain Hydraulics: stato di agitazione e pacchetto di scioperi

(Modena, 14 marzo 2024) Due ore di sciopero oggi (le prime di un pacchetto di dieci ore) alla Poclain Hydraulics, azienda francese leader mondiale nella produzione di motori idraulici, che conta oltre 200 addetti tra gli stabilimenti di Spilamberto e Castelfranco Emilia.

La mobilitazione è stata proclamata da Fiom Cgil, Fim Cisl e le rsu dopo l’avvio di una lunga trattativa sul rinnovo del contratto aziendale e l’impossibilità di giungere a un accordo condiviso con l’azienda. Oltre all’astensione dal lavoro, i lavoratori hanno organizzato presidi davanti ai due stabilimenti.

«Per contestualizzare la vertenza bisogna partire dal 2019, quando l’azienda, storicamente insediata a Castelfranco, ha iniziato a ragionare sulla dismissione dello stabilimento e la realizzazione di una nuova sede operativa a Spilamberto – spiegano Valerio Vanzini (Fiom Cgil Modena) e Alessandro Gamba (segretario generale aggiunto Fim Cisl Emilia Centrale) –
Dal dicembre 2020, data di scadenza del contratto aziendale allora in vigore, si sono trovati accordi ponte sul premio di risultato, sempre ritoccato al rialzo, ma non si è mai arrivati a definire un nuovo contratto integrativo. Lo scorso novembre, però, con l’apertura del nuovo stabilimento di Spilamberto, abbiamo deciso che non si poteva più aspettare e che bisognava arrivare a un nuovo contratto aziendale».

Gli argomenti portanti della trattativa sono stati sin da subito la definizione di un’indennità di disagio legata al trasferimento e l’adeguamento del buono pasto. Allo stesso tempo i sindacati hanno chiesto la revisione del premio di risultato e l’incremento delle retribuzioni.

«A oggi le distanze tra le nostre richieste e quanto offerto dall’azienda appaiono ancora non conciliabili – affermano Vanzini e Gamba – Di qui l’azione di lotta che, oltre allo sciopero, prevede il blocco degli straordinari. Abbiamo ribadito più volte che per fare buona industria non basta investire in capannoni e nuovi macchinari, che comunque è auspicabile, ma serve anche e soprattutto investire sulle risorse umane», concludono Fiom e Fim.

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Ufficio Stampa