Dal Territorio

Scuola: situazione critica a Modena, manca personale ata

(Modena, 27 agosto 2018) Rinforzare in modo massiccio il contingente assegnato in giugno con l’organico di diritto, accogliendo tutte le richieste per le 386 unità di personale ata sull’organico di fatto prodotte e argomentate dai dirigenti scolastici.

Lo chiedono i sindacati Flc Cgil Modena, Cisl Scuola Emilia Centrale e Uil Scuola Rua Modena-Reggio E. con un documento consegnato nei giorni scorsi alla dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Modena.
In esso si denuncia la grave carenza di collaboratori scolastici, assistenti tecnici e amministrativi nelle scuole della nostra provincia.

«Dalle nostre stime risulta che per poter intervenire efficacemente sulle criticità occorrerebbero almeno 2.600 tra assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici (tra organico di fatto e di diritto) – affermano i segretari provinciali Claudio Riso (Cgil Scuola), Antonietta Cozzo (Cisl Scuola) e Liviana Cassanelli (Uil Scuola) – L’organico di fatto assegnato lo scorso anno alla provincia di Modena, pari a 225 unità, è stato fortemente insufficiente a far fronte a tutte le necessità. Siamo pertanto a richiedere con forza che l’incremento in organico di fatto per l’a.s. 2018/19 soddisfi tutte le richieste motivate dei dirigenti scolastici, anche al fine di evitare il protrarsi di situazioni di criticità che, per quanto ci riguarda, potrebbero inevitabilmente sfociare in una vertenzialità territoriale».

Il documento dei sindacati evidenzia le forti criticità relative alla ormai cronica carenza di collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici lamentata dalle scuole della nostra provincia e denunciata sia all’opinione pubblica che alle autorità competenti. «È noto – aggiungono Cgil Cisl Uil – che per le segreterie dei diversi istituti sono nel tempo aumentati molto i carichi di lavoro a causa del moltiplicarsi delle attività burocratiche e amministrative. Chi si assenta non può praticamente essere sostituito. A ciò si aggiunga il fatto che molte scuole sono senza un dsga (il direttore dei servizi generali e amministrativi) titolare a causa dell’esaurimento delle graduatorie dell’ultimo concorso, tenutosi troppi anni fa. L’evidente affanno con il quale operano gli uffici di segreteria viene solo parzialmente limitato dalla responsabilità e disponibilità dei lavoratori che permettono, pure con grande fatica, la gestione e il puntuale adempimento di tutte le attività necessarie al regolare funzionamento dell’istituzione scolastica. Tale situazione e assunzione di responsabilità non possono però durare all’infinito senza il supporto di ulteriore personale, in mancanza del quale si rende necessario il ricorso strutturale allo straordinario, con ripercussioni sull’orario di lavoro degli assistenti amministrativi. Una condizione di lavoro, questa, che si manifesta trasversalmente anche per gli altri profili professionali».

I sindacati rilevano forti criticità anche per la parte di personale ata che riguarda il numero dei collaboratori scolastici. Molte scuole evidenziano situazioni al limite.
«Abbiamo segnalazioni di casi nei quali in alcune fasce orarie non ci sono abbastanza collaboratori per garantire le attività di sorveglianza in tutte le aree degli istituti scolastici – dichiarano Riso, Cozzo e Cassanelli – Altre ancora nelle quali ci viene riferito di disposizioni impartite agli insegnanti, i quali vengono invitati a tenere aperte le porte delle aule al fine di presidiare, durante l’attività didattica, gli spazi comuni. Modalità e situazioni che non permettono di mantenere ai massimi livelli la vigilanza finalizzata alla sicurezza e incolumità degli studenti. Anche per i collaboratori scolastici si pone poi il tema dei carichi di lavoro, aggravato tra l’altro dalla presenza di un numero significativo di personale con “mansioni ridotte”, utilizzabile cioè solo per attività limitate, e dall’impossibilità di sostituire chi si assenta per i primi sette giorni. A causa di queste situazioni, non sono purtroppo rari i casi di disagio e/o di conflitto che si vengono a creare tra il personale. Infine, segnaliamo il numero esiguo di assistenti tecnici, in particolare per quanto concerne il funzionamento, gestione e manutenzione dei laboratori presenti nelle nostre scuole. In questo caso, oltre a riproporsi il tema dei carichi di lavoro, si aggiunge anche il rischio di ricadute sulla qualità della didattica».

Tutto ciò si verifica nell’ambito di una provincia che, ormai da diversi anni, vede un crescente numero di studenti, in particolare nelle secondarie di secondo grado, provenienti anche dalle province limitrofe. Molte scuole della primaria, poi, hanno con un’alta percentuale di classi a tempo pieno, con esigenze di orario più complesse e articolate. Inoltre l’ampliamento dell’offerta formativa, attraverso progetti finanziati anche con i bandi Pon volti al contrasto della dispersione scolastica, al potenziamento delle competenze di base ecc., comporta la necessità di tenere aperte le scuole anche oltre l’orario di lezione, aumentando così il tempo scuola da sorvegliare e vigilare, nonché la complessità amministrativa legata alla gestione di tali bandi.

«Per tutte queste ragioni – concludono Claudio Riso (Flc Cgil Modena), Antonietta Cozzo (Cisl Scuola Emilia Centrale) e Liviana Cassanelli (Uil Scuola e Rua Modena-Reggio E.) – riteniamo urgente e necessario intervenire con un massiccio rinforzo del personale ata in dotazione alle scuole modenesi».

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