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Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2025

Per un mondo del lavoro libero dalla violenza di genere

Sono circa 6 milioni e 400mila (il 31,9%) le donne italiane dai 16 ai 75 anni di età che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Il 18,8 ha subìto violenze fisiche e il 23,4% violenze sessuali (di cui stupri o tentati stupri il 5,7%).

Questi i dati provvisori dell’ultima indagine Istat sulla violenza contro le donne, che ci raccontano un dramma che rimane sostanzialmente stabile nei numeri dal 2014 e che recentemente ha visto aumentare le violenze nei confronti di giovanissime e studentesse.

L’indagine riscontra una maggiore consapevolezza dei rischi da parte delle donne, come l’aumento delle vittime che considerano un reato quanto hanno subito e di quelle che ricercano aiuto presso i centri antiviolenza, soprattutto per le violenze subite da parte dei partner. Rimangono stabili, invece, i comportamenti di denuncia, che riguardano un numero esiguo di casi e lasciano sommerso il fenomeno.

La violenza contro le donne continua, quindi, a trovare terreno fertile nei pregiudizi, tradizioni, prassi sociali basate sull’idea dell’inferiorità della donna e su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini. Alcuni di questi coinvolgono direttamente il tema donne e lavoro e condizionano il verificarsi di molestie e violenza di genere sul lavoro. Il 24,9% degli italiani (30,4% dei maschi e 19,2% delle femmine) ritiene che la donna trovi realizzazione solo nella cura della casa e della famiglia; il 21,2% pensa che i ragazzi siano più portati delle ragazze nelle materie scientifiche, ingegneristiche e tecnologiche (29,1% dei maschi e 12,9% delle femmine). Il 22% dei maschi italiani pensa che avere successo nel lavoro sia più importante per l’uomo che per la donna: il lavoro per la donna è visto come qualcosa di secondario, utile solo per occupare il tempo, contribuire parzialmente al bilancio familiare o sentirsi realizzata in modo marginale. È questo lo stereotipo più connesso all’accettabilità della violenza contro le donne.

La Cisl riconosce l’importanza di politiche inclusive e integrate di contrasto alla violenza di genere, compresa quella che si verifica nel mondo del lavoro, e l’urgenza di implementare la Convenzione OIL sull’eliminazione delle molestie e violenza sul lavoro (L.4/2021), attraverso la valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro e l’adozione di misure di prevenzione e protezione, a partire dalla formazione.

In questo senso, va nella giusta direzione il recente inserimento delle molestie e violenza tra i contenuti formativi obbligatori di dirigenti, datori e responsabili del servizio di prevenzione e protezione, mentre nella nostra regione è in partenza il percorso di attuazione del Protocollo 2025 tra Regione Emilia-Romagna e Cgil Cisl e Uil per il supporto psicologico di vittime di molestie e violenza di genere sul lavoro, attraverso una formazione congiunta tra sindacaliste e professionisti dei servizi della Regione, che ha l’obiettivo di allargarsi a tutti le figure del sistema salute e sicurezza.

Un periodo storico che vede quindi un cambiamento di paradigma, un’azione comune che deve sempre essere più trasversale e multidisciplinare, dove il sindacato e la Cisl sono promotori e protagonisti, per poter rendere i luoghi di lavoro sicuri per le donne e in definitiva per tutte e tutti.

Comunicato CGIL CISL UIL ER 25 novembre 2025 

INIZIATIVE E PROPOSTE CISL SUL TERRITORIO

Bagnacavallo_RA__26 Novembre_Cisl Romagna

Bologna_19 Novembre_First Cisl ER

Cesena_25 Novembre_Fnp Cisl Romagna

Cisl Area metropolitana bolognese

Cisl Ferrara

Modena_15 Novembre_Cisl Emilia Centrale

Parma_28 Novembre_Cisl Parma Piacenza

Parma_28 Novembre_4 Dicembre_Cisl Parma Piacenza

Piacenza_20 Novembre_Cisl Parma Piacenza

Reggio Emilia_14 Novembre_Cisl Emilia Centrale

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Ufficio Stampa