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Scuola. Sindacati: “Il tempo è scaduto: servono misure straordinarie per garantire il diritto allo studio in presenza e in sicurezza”

Scuola. La scuola dell’Emilia-Romagna si sta impoverendo e a meno di un mese non è pronta per la ripartenza. Il tempo è scaduto: servono misure straordinarie per garantire il diritto allo studio in presenza e in sicurezza

(Bologna, 4 agosto 2020) Siamo vicini alle richieste formulate in questi giorni dai presidenti dei Consigli di Istituto che proprio a Bologna hanno consegnato una lunga lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Siamo anche vicini alle proposte degli studenti preoccupati per una scuola dimezzata senza prospettiva e futuro.

Perché, a meno di un mese dall’avvio dell’anno scolastico, le scuole dell’Emilia-Romagna non sanno ancora come poter ripartire in sicurezza e in presenza. E questo nonostante l’enorme lavoro e il pressing a cui sono sottoposti dirigenti scolastici e tutto il personale, alle prese con indicazioni e linee guida generiche e  richieste di personale aggiuntivo che subiscono continui cambiamenti. Il tempo è scaduto, lo abbiamo anche ricordato alla ministra all’Istruzione Lucia Azzolina durante la sua visita in regione. La scuola è la priorità per la ripartenza del Paese, quindi invece di affannarsi a ripetere che tutto va bene, sarebbe meglio fornire risposte concrete.

La scuola dell’Emilia-Romagna si sta impoverendo e, oltre all’emergenza sanitaria, presto dovremo fare i conti con un’altra emergenza, quella educativa. Non ci bastano le rassicurazioni di questi giorni che descrivono una scuola emiliano romagnola che funziona e che può ripartire nonostante tutto.  Se, come si apprende, le risorse aggiuntive che distribuirà il Ministero saranno attribuite per il 50% in base alle richieste degli Uffici scolastici regionali, allora ci aspettiamo che in questa regione siano all’altezza delle aspettative e quindi legate all’esigenza vera di evitare classi pollaio, di garantire il tempo scuola, spazi idonei al mantenimento delle distanze di sicurezza, alla sorveglianza e alle necessità di igienizzazione. Un ruolo fondamentale lo ricoprono anche gli Enti locali che devono fare la loro parte e recuperare i ritardi accumulati per quanto riguarda gli adeguamenti e il reperimento di spazi aggiuntivi.

Certezze quindi oggi in Emilia-Romagna non ce ne sono. L’organico finora assegnato non corrisponde al bisogno di classi normo dimensionate, troppe sono ancora le segnalazioni dei territori di classi pollaio di 28/30 alunni, per non parlare del tempo scuola che sarà fortemente condizionato dalla riduzione dell’orario ordinario e il ricorso alla didattica a distanza. In alcuni casi, è bene dirlo  chiaramente, il tempo pieno della scuola primaria non sarà garantito. E così nessuna chiarezza anche per la scuola dell’infanzia (distanziamento, piccoli gruppi…), con un’unica quasi certezza per i bambini legata al consumo dei pasti (ossia, tutti seduti nei propri banchi con il pasto monoporzione).

Lo diciamo da tempo, servono disposizioni coerenti e coraggiose al di fuori di ogni retorica. La scuola dell’Emilia Romagna non può arretrare. Per questo servono risorse e misure straordinarie e un’attenzione delle istituzioni regionali e territoriali che spingano nella giusta direzione: garantire il diritto allo studio, in presenza ed in sicurezza, di tutte le bambine e i bambini, di tutte le studentesse e gli studenti della nostra regione coniugato alla tutela di tutto il personale scolastico.

Non si riparte senza investimenti in personale, senza un investimento culturale sulle priorità e senza un’idea di scuola da troppo tempo assente nel nostro Paese. Sarebbe l’ennesima occasione persa che non potremmo sopportare.

 

FLC CGIL Emilia Romagna                                          Monica Ottaviani

CISL Scuola FSUR Emilia Romagna                           Monica Barbolini

UIL Scuola RUA Emilia Romagna                              Serafino Veltri

SNALS Confsal Emilia Romagna                               Gianfranco Samorì

GILDA FGU Unams Emilia Romagna                        Rosarita Cherubino

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