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Alluvione Emilia-Romagna, CGIL-CISL-UIL: sicurezza persone prima di tutto, ma servono subito anche misure straordinarie per messa in sicurezza del territorio e ammortizzatori sociali e sostegni a tutti i lavoratori

(Bologna, 17 maggio 2023) L’alluvione che sta colpendo la regione Emilia-Romagna è un evento di portata storica e con conseguenze drammatiche. Come organizzazioni sindacali esprimiamo il nostro cordoglio per le vittime e ci stringiamo al fianco delle migliaia di persone evacuate in queste ore e a tutti coloro che stanno subendo danni alle proprie abitazioni e alle proprie attività.

Ringraziamo inoltre le lavoratrici e i lavoratori del sistema di gestione dell’emergenza, le forze dell’ordine e tutti i volontari che da ogni angolo della regione e d’Italia stanno portando il proprio contributo per dare assistenza alle persone colpite. In questa fase, la priorità assoluta deve essere la messa in sicurezza  e l’assistenza delle persone e dei territori, per questo chiediamo che vengano messi a disposizione dal Governo tutti i mezzi e le persone necessarie.

Oltre alle migliaia di persone evacuate dalle proprie case che devono essere assistite e per le quali è necessario prevedere soluzioni adeguate anche di lungo periodo, in diverse province della regione si segnalano significative, diffuse e persistenti interruzioni della corrente elettrica, delle linee telefoniche e delle reti di comunicazione. A questo si aggiunge l’assoluta emergenza derivante dalla diffusa interruzione della viabilità stradale, autostradale e ferroviaria in larga parte del territorio e in particolare nelle aree interne e periferiche. Tutto ciò rende ancor più difficoltoso prestare assistenza e soccorso.

Per queste ragioni, riteniamo assolutamente necessario garantire il massimo sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori impossibilitati a lavorare, che, di conseguenza, corrono il serio rischio di perdere salario e contributi. In un momento particolarmente drammatico come questo, è indispensabile che nessuno metta in alcun modo a rischio la propria sicurezza e la propria salute, e per fare questo occorre continuare a lavorare solo laddove le condizioni lo consentano, magari incentivando l’utilizzo dello smart working nella misura in cui ciò sia possibile.

I danni subiti da infrastrutture pubbliche, imprese, case e beni privati risultano drammatici. Gli interventi di emergenza richiederanno settimane, mentre il ripristino potrà prevedere tempi ancora più lunghi. Sono quindi decine di migliaia le lavoratrici e i lavoratori che hanno dovuto sospendere l’attività lavorativa e in molti settori  – a partire dall’agricoltura e dall’allevamento – è altissimo il rischio che le attività possano non poter riprendere in tempi rapidi.

A questo fine, è assolutamente urgente che il Governo metta fin da subito e rapidamente a disposizione risorse adeguate alle prime necessità e si prepari a stanziare le ingentissime risorse che serviranno per gli interventi di ripristino necessari.

Allo stesso tempo, occorre immediatamente dare seguito a misure urgenti a tutela delle famiglie e delle imprese: blocco dei mutui, contributi ai cittadini per i danni subiti (case, automobili e mezzi di trasporto, ecc), accesso agevolato al credito.

Dal punto di vista del lavoro è certamente necessaria l’approvazione in tempi rapidissimi di un Decreto Legge speciale che preveda fin da subito misure efficaci e tempestiv

e. Occorrono provvedimenti per rendere più veloce possibile l’erogazione degli ammortizzatori sociali per le lavoratrici e i lavoratori colpiti, il blocco dei contatori degli ammortizzatori sociali e misure straordinarie per dare risposte ai lavoratori esclusi dagli ammortizzatori “standard”, a partire dai lavoratori “avventizi” impiegati nell’agricoltura e da tutti i lavoratori precari e autonomi per i quali gli strumenti ordinari non possono essere sufficienti. E’ necessario a tal fine prevedere strumenti straordinari di sostegno al reddito, anche sul modello degli strumenti adottati durante la pandemia, e la copertura previdenziale.

Va inoltre data copertura attraverso gli ammortizzatori sociali a tutte le lavoratrici e i lavoratori che, a causa dell’alluvione, non possono e non potranno recarsi sul posto di lavoro, che ad oggi non sono coperti da nessuno strumento di sostegno al reddito.

Riteniamo, inoltre, necessario che si mantenga aperto il confronto costante a livello ragionale come fatto in queste settimane e si aprano tutti i tavoli di confronto con gli assessorati competenti, ivi compreso il tavolo sulla  continuità scolastica e la messa in sicurezza dell’anno scolastico. E’ necessario altresì che si aprano in tutti i territori tavoli di monitoraggio permanenti, con il coinvolgimento delle parti sociali, per condividere le azioni emergenziali da mettere in campo e raccogliere a livello istituzionale le problematiche che emergeranno in ogni territorio.

Queste sono le prime richieste urgenti che come organizzazioni sindacali rivolgiamo al Governo e alla Regione Emilia-Romagna. Chiediamo infine alla Regione, per quanto non di propria diretta competenza, di sostenere tali richieste nel confronto in atto con il Governo stesso.

CGIL Emilia Romagna  CISL Emilia Romagna  Uil Emilia Romagna

 

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Ufficio Stampa