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Livanova-Sorin Group Italia Mirandola: accordo per stabilizzare 50 interinali

(Modena, 6 settembre 2023) Entro ottobre Sorin Mirandola assumerà cinquanta lavoratori attualmente assunti con un contratto di somministrazione (staff leasing).

Queste persone passeranno da un contratto a tempo indeterminato, stipulato con le agenzie interinali, a un contratto a tempo indeterminato con Sorin Group Italia, il gruppo della multinazionale inglese LivaNova (a sua volta nata dalla fusione tra Sorin e l’americana Cyberonics) che, con un migliaio di addetti tra dipendenti diretti e lavoratori somministrati, diventa l’azienda con il maggior numero di occupati del distretto biomedicale dell’Area Nord modenese.

I lavoratori stabilizzati saranno impiegati nelle mansioni di operaio nei diversi reparti di produzione.

«Questo risultato è arrivato grazie anche a una positiva congiuntura di mercato e all’ultimo contratto aziendale – spiegano le rsu e i sindacalisti Lisa Vincenzi (Filctem Cgil Modena) e Carlo Alfonso Preti (Femca Cisl Emilia Centrale) –

È di particolare rilievo il criterio di assunzione, che prevede una “lista di precedenza” basata sull’anzianità di servizio (almeno due anni). In questo modo si valorizzano le esperienze e professionalità sviluppate nel tempo dalle persone e, allo stesso modo, si pone fine a situazioni di precarietà storiche, consentendo a queste persone di costruirsi una prospettiva di vita finalmente stabile.

Siamo felici di condividere questo risultato con tutti i lavoratori, non soltanto con quelli direttamente coinvolti dalle stabilizzazioni.

La speranza è che questo modello, frutto di una discussione contrattuale costruttiva e caratterizzata da buone relazioni industriali, possa essere imitato da altre aziende del distretto, dove il ricorso al lavoro in somministrazione è storicamente molto alto e costringe centinaia di persone ad anni di precarietà.

È anche attraverso accordi di questo tipo – concludono rsu, Cgil e Cisl – che possiamo costruire un mondo del lavoro nel quale diritti e dignità trovino piena cittadinanza».

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Ufficio Stampa