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Tessile e abbigliamento. Lunedì 21/11 sciopero anche in Emilia-Romagna

(Bologna 14 novembre 2016) I lavoratori del settore tessile, abbigliamento e confezioni, a causa della rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del sistema moda Italia scaduto nel marzo 2016,  lunedì prossimo incroceranno le braccia per otto ore. Infatti, il prossimo 21 novembre, dopo oltre 20 anni, in concomitanza con uno sciopero nazionale, il settore tornerà a fermarsi. Le categorie di Cgil, Cisl e Uil hanno sottolineato come vi sia in “atto un tentativo da parte delle imprese del settore di ridimensionare drasticamente i diritti, senza peraltro che ci sia una vera e propria situazione di crisi”

“Siamo in un ambito – sottolinea Maria Luisa  Toschi, segretario generale della Femca Cisl dell’Emilia-Romagna – che è stato talvolta considerato una Cenerentola produttiva, ma in realtà esporta molto ed è ancora quantitativamente importante. Per questo ci stupiamo del fatto che le imprese, anziché fare ragionamenti sfidanti e seri, puntino su argomenti che non rappresentano la reale necessità’ di questo settore”.

 Tra le iniziative in programma in regione ci  saranno presidi a Parma (fuori dalla sede della Nuova sartoria italiana), a Rimini (luogo ancora da decidere), una conferenza stampa a Ferrara e una serie di altre iniziative per dare visibilità alla protesta. In Emilia-Romagna il settore, con 6.100 imprese e 40mila addetti (di cui oltre il 70% sono donne) ha un fatturato che nel 2014 ha superato gli 8 miliardi, con un export in crescita che vale circa il 55% del fatturato. Le maggiori concentrazioni sono a Carpi (ci sono tra le altre Liu Jo e Twin set), Parma e Reggio, Rimini e Bologna. Tra i marchi anche Armani, La Perla, Max Mara, Moschino, Iceberg e Stefanel.

 

Volantino Femca Cisl – Filcem Cgil – Uiltec Uil

 Intervista M.Luisa Toschi

 

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Ufficio Stampa

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